L’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi ripulisce il percorso della Via Francigena del Sud
Soddisfazione dei camminatori e da parte del Presidente Marucci e del Direttore De Filippis
Continua incessante l’opera di manutenzione, pulizia e sistemazione della Via Francigena del Sud nel territorio dove opera l’Ente Regionale Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Ad essere interessato, nei giorni scorsi, è stato il tratto panoramico che va da Terracina a Monte San Biagio in provincia di Latina. Che sotto l’aspetto paesaggistico risulta essere tra i più belli con l’affaccio sul Lago di Fondi e sulla omonima Piana. Una vista mozzafiato con i Monti Ausoni che si tuffano nel Mar Tirreno. Diversi chilometri del Cammino che coincide, in questo suo settore, per lo più con il tracciato dell’Antica Via Appia Romana.
Muniti di adeguate attrezzature, gli operatori dipendenti del Parco hanno proceduto a “smacchiare” dall’ampelodesma e dai diversi rovi presenti, d’impedimento e pericolosi per i camminatori. In alcuni tratti, ormai, la folta vegetazione precludeva il passaggio.
“Da più parti – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Avv. Bruno Marucci – abbiamo ricevuto apprezzamenti per il lavoro di manutenzione, sistemazione e pulizia, condotto in sinergia con i referenti dell’Associazione DMO (Destination Management Organization), costituita il 25 gennaio scorso anche con la partecipazione dell’Ente Regionale Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi proprio per la valorizzazione della via Francigena del Sud. E i ringraziamenti e le note di merito per gli operatori non saranno mai abbastanza”.
“Siamo fermamente convinti – afferma il Direttore dell’Ente Parco Ausoni Dott. Lucio De Filippis – che il futuro sia sempre più a vocazione del viaggio lento e di conseguenza del turismo legato ai cammini. La Via Francigena del Sud finalmente è punto di riferimento per numerosi camminatori. Nel camminare si azionano tutti i cinque sensi: profumo dell’ambiente, ascolto del canto degli uccelli e della brezza tra la vegetazione, vista del paesaggio e strutture archeologiche, gusto e contatto con le presenze lungo la via.
Un’attività non soltanto fisica quella del camminare che sempre più persone intraprendono, forse anche per ribaltare uno stile di vita che ci auguriamo davvero arenato contro le durezze imposte dalla pandemia, basato su ritmi alti, velocità e durezza; un’abitudine, finalmente non etichettata più come troppo alternativa, basata sulla lentezza, profondità e soavità (lentius, profundius, suavius) capace di donare un reale benessere a chi la pratica e totalmente sostenibile per la Natura”.