Stalking: si è concluso il processo che vedeva sul banco degli imputati il 25enne colombiano in rapporti con la defunta Arianna Briasco
La morte di Arianna Briasco avvenne per overdose di eroina il 24 luglio 2015 a Borgo Grappa dove la giovane 16enne viveva con i suoi. Un episodio straziante per i genitori e tutta la comunità che ha portato a diverse inchieste e procedimenti penali tra cui un’indagine, aperta ad Ancona e successivamente archiviata, per fare luce su ciò che avvenne nel centro di recupero nelle Marche dove, secondo i genitori della giovane, Arianna avrebbe conosciuto l’eroina.
Inoltre, per la morte di Arianna, c’è anche il procedimento penale nei confronti dei quattro spacciatori che avrebbe fornito la dose letale.
Si è concluso, invece, il processo a carico del 28enne originario della Colombia, Juan Camilo Pinzon Pinzon, accusato di stalking nei confronti di Arianna poiché, secondo il quadro accusatorio, avrebbe perseguitato la 16enne per circa due anni (dal 2013 al 2015) tramite messaggi e telefonate, ricattandola moralmente e dicendole che non se gli fosse stato vicino avrebbe continuato a drogarsi. Uno stalking che si sarebbe consumato anche davanti alla scuola che Arianna frequentava.
Ascoltati nell’ultima udienza gli amici del colombiano, difeso dagli avvocati Macor e Vani, che hanno confermato che tra i due c’era un rapporto sentimentale. Alla fine è stato lo stesso Pubblico Ministero a chiedere l’assoluzione per Pinzon. Il Giudice monocratico Simona Sergio ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.