Alla storia della metro leggera a Latina viene aggiunto l’ennesimo strascico: il Comune ha nominato uno studio legale esterno per il project review
A leggere la determina numero 763 dello scorso 27 maggio, firmata dal Dirigente del Servizio Trasporti del Comune di Latina, Daniela Prandi, la storia dell’opera più bluff della storia cittadina si ripropone quasi come fosse un piatto andato a male.
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Due le premesse da cui parte il Servizio Trasporti per arrivare a nominare uno studio legale esterno che dovrà supportare l’ente di Piazza del Popolo. La prima è la causa intentata da Metro Latina Spa che, come noto, nel 2014, ha adito il Tribunale civile di Roma per far dichiarare il grave e colpevole inadempimento dell’Ente Locale con riferimento alle obbligazioni derivanti dal Contratto di concessione sottoscritto il 24 settembre 2007, avente ad oggetto la costruzione e la gestione mediante progetto di finanza della Tranvia di Latina (1° e 2° lotto). La società privata, non essendo stato realizzato il progetto, chiedeva la condanna del Comune al pagamento di 31,7 milioni. Una causa persa dal privato che nel novembre 2020 si è vista respingere dal Tribunale l’istanza. Come altrettanto noto, il privato si è appellato contro quella decisione in Appello (la discussione è avvenuta a novembre 2021).
La seconda premessa da parte del Servizio Trasporti è il contributo del Ministero dei Trasporti di cui il Comune di Latina è risultato destinatario per un valore di 472mila euro, alla voce di ““Progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari, nonché la project review delle infrastrutture già finanziate” e connesso connesso alla “Rivisitazione del collegamento di massa Latina – Latina Scalo”.
In sostanza, il Comune vuole convertire il vecchio e fallimentare progetto della metro leggera di zaccheiana memoria in un nuovo scenario stavolta sostenibile, e senza contributi chilometrici regionali fantasiosi, nel collegamento Latina-Latina Scalo. Per farlo, però, ci sono tempi stringenti in merito alla produzione del documento di fattibilità tecnico-economica di revisione del progetto, senza contare i relativi rischi di contenzioso che potrebbero sorgere una volta revisionato il progetto. In poche parole, una nuova causa civile da parte di Metro Latina Spa a cui potrebbe non andare bene un nuovo progetto dopo il naufragio di quello “antico”.
L’istituzione di un Gruppo intersettoriale interno al comune – spiega la determina del Servizio Trasporti del Comune – “non risulta allo scopo percorribile data l’oggettiva difficoltà di soddisfare la necessità di pervenire il prima possibile alla disamina della complessa problematica in oggetto“. Senza contare “l’impossibilità di ricorrere a personale interno al Servizio già impegnato in molteplici attività tecnico amministrative e limitato anche per numero di persone e competenze maturate, a causa dell’imminente collocamento a riposo del funzionario tecnico esperto e Rup del procedimento“.
Ecco perché l’ente di Piazza del Popolo, per acquisire l’offerta per attività di supporto giuridico al RUP, nel quadro di un contenzioso in essere e di un altro eventuale che potrebbe derivare dalla revisione del progetto, ha inoltrato tre richieste di offerta ad altrettanti studi legali: i due romani “Piselli e Partners” e “Guccione ed Associati” e il salernitano Studio Legale del Prof. Avv. Francesco Armenante.
La scelta è ricaduta sullo studio capitolino di “Piselli e Partners” a cui andrà per il servizio di supporto al Rup un totale di quasi 30mila euro: per l’esattezza 29.182,40 euro.