Simona Baccaro vive da sempre a Sabaudia, sposata con due figli e da molti anni collabora alla realizzazione di eventi culturali a livello territoriale, nazionale e internazionale
A Sabaudia, come del resto in molti comuni italiani, piccoli o grandi che siano, è mancata sino ad oggi una struttura informatica unica e sinergica capace di fornire risposte concrete ed orientamenti alle diverse componenti della società. Un organismo cui possano rivolgersi giovani ed adulti, che tenga soprattutto in considerazione il pianeta infanzia, con le esigenze dei minori e dei loro genitori. Un vuoto che Simona Baccaro, candidata alle prossime elezioni amministrativa nella lista “Città Nuova” di supporto al candidato sindaco, Alberto Mosca, intende colmare realizzando, anche grazie a bandi regionali o europei, l’“Informacity 0-100”, che, gestito direttamente dal Comune, anche con il supporto di enti del terzo settore di Sabaudia, sarà al servizio dei cittadini per fornire loro supporti informativi, capaci di orientarli in scelte valide per il presente ed il futuro. Un progetto che potrà vedere la fruizione di beni comunali ormai abbandonati che si trovano nel centro città e nei borghi. “L’Informacity 0-100,” spiega Simona Baccaro, “funzionerà come una sorta di Supervisor, occupandosi della progettazione e della gestione di sportelli specialistici quali InformaScuola, InformaLavoro, Assistenza e Consulenza Studenti Universitari. Non tralasciando il Servizio Civile Nazionale, e la Mobilità, essenziale per agevolare al massimo i collegamenti con i vari centri della Provincia di Latina e del Lazio”.
Ma la Struttura servirà anche per concretizzare iniziative di orientamento scolastico e per creare, nel settore lavoro, una sorta di collegamento fra il mondo delle imprese e la città di Sabaudia contribuendo ad alleviare la piaga della disoccupazione giovanile e quel fenomeno della dispersione sociale che interessa, con un comprensibile impatto negativo, anche Sabaudia. A proposito dell’attenzione di questo
progetto agli alunni piccoli e grandi si potrebbe avviare immediatamente un’iniziativa concreta restaurando e ristrutturando, rendendole utili per la didattica, le aree abbandonate nei nostri borghi.
Fondamentale sarà il contributo dello “Informacity” all’infanzia, analizzando le istanze ed i bisogni prioritari dei bambini che frequentano le strutture comunali; individuando e promuovendo interventi
adeguati a rispondere al loro diritto alla salute ed al benessere; migliorandone l’educazione e l’apprendimento, fornendo un sostegno professionale a quanti dovessero soffrire di patologie psico-sociali.
“In altre parole”, conclude Simona Baccaro, “dobbiamo mettere in Rete tutte le criticità della nostra città, offrendo ad essa una sorta di ombrello sociale. Un progetto che naturalmente non può prescindere dalla
professionalità di coloro che dovranno renderlo operativo giorno per giorno”.