Inchiesta Dune: revocate le misure cautelari per l’ex sindaco di Sabaudia e l’ex assessore da poco rinviati a giudizio
Sono state revocate le misure di arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco di Sabaudia Giada Gervasi e dell’ex assessore Innocenzo D’Erme, difesi rispettivamente dagli avvocati Gianni Lauretti e Leone Zeppieri. Per i due indagati, coinvolti nell’inchiesta di Procura e Carabinieri di Latina, rimangono il divieto di dimora a Sabaudia e l’interdizione dai pubblici uffici per un anno. Così ha deciso il Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota su istanza degli avvocati dei due ex amministratori del Comune della Città delle Dune.
Pochi giorni fa, il Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota ha stabilito il giudizio immediato, su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dei sostituti Valentina Giammaria e Antonio Sgarrella, per sei dei degli indagati nell’inchiesta, tra cui per l’appunto Gervasi e D’Erme.
Insieme a loro, sono stati rinviati a giudizio e dovranno affrontare il processo l’ex funzionario Giovanni Bottoni, l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, il tecnico Erasmo Scinicariello e l’ex direttore generale del Comitato Sabaudia MMXX, Luigi Manzo. Tutti gli imputati risponderanno delle turbative d’asta contestate nell’ambito della Coppa del Mondi di Canottaggio. Gervasi, inoltre, dovrà essere giudicata anche per induzione indebita a dare o promettere utilità in riferimento alla concessione balneare de “La Caravella” del Presidente del sindacato Italiano Balneari Lazio Sud (Sib) Mario Ganci e del chiosco “La Rosa dei Venti” appartenente a uno degli indagati, Gianni Polidoro.
Bottoni, ex assessore nella Giunta Tombolillo a Pontinia, è chiamato a rispondere anche di falso in merito agli affidamenti. La data del processo è stata fissata per il prossimo 8 settembre.