Processo Scheggia, l’ex consigliera regionale Gina Cetrone commenta l’ultima udienza del procedimento che la vede imputata insieme due appartenenti al Clan Di Silvio e all’ex marito Umberto Pagliaroli
“S’impone sicuramente una riflessione serena sull’ultima udienza del processo che mi riguarda anche al fine di meglio specificare alcune circostanze riportate dagli organi di stampa. È finita l’assunzione delle prove ipotizzate a carico ed è necessaria l’analisi su ciò che è stato acquisito, su ciò che e’ stato dichiarato e sulla relativa connessione con le ipotesi formulate. Ed allora deponendo la sintesi che sarà idonea a sollecitare future valutazioni si può’ constatare come nel mese di maggio del 2016 ci sia stato un servizio in mia tutela, da parte della Polizia, da un’aggressione che non si e’ perfezionata perché non sono stata raggiunta”.
“Questo sì è verificato. Non altro. Constato inoltre che il 4-06-16 si è verificato un determinato fatto così come accertato dalla Polizia relativo ad una determinata lista elettorale impegnata nelle elezioni del 2016 a Terracina. Fatto incompatibile con l’imputazione e che non aveva alcun legame con la lista elettorale da me guidata. Sono elementi che confermano la critica, alle accuse mosse contro di me, che sto svolgendo sin dal primo momento. Elementi che sono riuscita a difendere soltanto grazie alle investigazioni difensive svolte dal mio Difensore in mio favore. Ho sempre difeso la mia innocenza e continuerò a farlo”.
Alla prossima udienza, che si terrà il 17 maggio, Cetrone verrà interrogata insieme agli imputati, Gianluca Di Silvio e Umberto Pagliaroli. Nell’udienza di ieri 6 maggio è stato interrogato il capo famiglia del clan di Campo Boario Armando “Lallà” Di Silvio.
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