Interrogati gli arrestati per l’omicidio di Sumal Jaghsheer, ucciso nella serata del 30 ottobre presso un casolare
Sono stati ascoltati i sette arrestati – due sono latitanti – accusati dell’omicidio del 29enne Sumal Jagsheer, il giovane che stava festeggiando insieme ad altre persone della comunità indiana la nascita del figlio di appena 16 giorni e che, nella serata del 30 ottobre, è stato barbaramente ucciso a sprangate dai suoi connazionali.
Alcuni degli interrogati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Giudice per le indagini preliminare Giuseppe Cario che ha firmato l’ordinanza di arresto. Sing Jiwan, difeso dall’avvocato Coronella e considerato il capo-bando, definito da altri connazionale “gangster”, ha negato i nuovi addebiti su una rapina commessa, insieme ad altri arrestati, a un Punjabi Store di Aprilia. Gighen, così come viene chiamato, commerciante di Borgo Bainsizza, era già da mesi in galere con l’accusa dell’omicidio di Jagsheer.
Nessuno, comunque, ha accennato ad alcuna spedizione punitiva nel corso di quella maledetta serata finita nell’orrore in Strada Monfalcone a due passi dalla quarta discarica d’Italia.
Leggi anche:
OMICIDIO DI BORGO MONTELLO: ECCO LA BANDA DELLA MATTANZA DI STRADA MONFALCONE