Il Dirigente Scolastico dell’ITS Arturo Bianchini di Terracina, la Dott.ssa Giuseppina Izzo, apre le porte dell’Istituto alla città per un appuntamento di grande rilevanza culturale ed artistica
Martedì 3 maggio, alle ore 18.00, nell’Aula Magna dell’ITS Bianchini andrà in scena lo spettacolo “Eneide. A sound film” la nuova produzione di Matutateatro, uno spettacolo di teatro e musica elettronica ispirato all’Eneide virgiliana, in particolare al Libro XI.
L’entrata sarà libera fino ad esaurimento posti.
“Eneide. A sound film”, nasce dall’adattamento del testo virgiliano e dalla sua messa in scena da parte dell’attore Titta Ceccano in collaborazione con il sound designer Francesco Altilio, la regia di Julia Borretti e la produzione di Matutateatro.
Lo spettacolo nasce come un lavoro sulle immagini senza immagini: il testo antico è evocato soltanto dalla musica elettronica realizzata dal vivo e dalla parola detta in scena che espande la potenza del testo virgiliano nella contemporaneità.
Uno spettacolo in cui il suono e il testo procedono all’unisono. Il suono espande il testo creandogli un contesto e uno spazio. L’idea da cui prende le mosse il lavoro è che l’epica sia il cinema prima del cinema. Si potrebbe rileggere tutta l’epica classica immaginando il racconto per inquadrature: tutti i grandi poemi classici sono pieni di campi e controcampi, campi lunghi, visioni dall’alto che con un dolly scendono nel bel mezzo della battaglia, dettagli e primi piani degli eroi, suoni diegetici e ritmi della narrazione. È evidente che il cinema ha preso da qui.
Oggi, nell’era contemporanea dove gli sguardi sono ingolfati dai video, il nostro progetto vuole tornare a leggere l’Eneide come un racconto per immagini senza utilizzarne. Tornare alla forma originale di queste antiche narrazioni totalmente costruite per immagini, in un’era in cui le immagini in movimento non c’erano.
“Eneide. A sound film” tira fuori la plasticità di un testo antico con il solo ausilio della parola detta e del suono: segue i cambi di campo, di piano, il fluire del racconto soltanto grazie all’uso della voce e della musica elettronica, che ridisegna gli spazi e ridefinisce i ritmi, ampliando tutta la potenza di un racconto antico. Poi il racconto parla da sé: da qualche parte nel Lazio – l’Eneide forse proprio perché concettualmente viene prima di Roma e ne crea i presupposti, rimane ad oggi l’unico poema del Lazio, l’unico testo che tiene insieme la varietà dei popoli e dei territori che lo compongono – va in scena il mito della fondazione di un popolo e di un destino che ancora ci riguarda. L’Eneide non è solo il poema nazionalista del mondo romano, ma è riconoscibile come poema fondante di tutta l’Europa, come modello sociale che l’Europa vorrebbe e dovrebbe seguire.
Non a caso caso Eliot parlava di Virgilio come il classico di tutta l’Europa. E nel mito virgiliano, profondamente umano, c’è spazio per tutti, vincitori e vinti.