È un progetto nazionale nato per contrastare la povertà culturale tra i minori e rendere luoghi come il cinema, le librerie, i musei e i teatri posti più inclusivi
L’associazione Latina Città di Borghi e di Mare parte con un progetto pilota che coinvolge 30 famiglie.
Tempi difficili tra Covid e crisi economica per le famiglie e chi ne fa le spese sono le fasce più deboli, soprattutto i bambini. Così in Italia è nata l’idea dell’affido culturale, un progetto per contrastare la povertà educativa tra i minori e rendere luoghi come il cinema, le librerie, i musei e i teatri posti più inclusivi. È evidente che la povertà educativa è strettamente legata alla mancanza di risorse e competenze, e di conseguenza la crisi socioeconomica che stiamo vivendo, legata alla pandemia da COVID 19, ha aggravato la situazione. Così anche Latina ha aderito a un piano nazionale pronto a salvaguardare il patrimonio dei bambini. Questo perché la cultura non deve essere un privilegio.
“Come associazione, e come dipartimento welfare in primis, riteniamo che sia fondamentale affrontare il problema in maniera pratica e creativa al contempo, e allora abbiamo deciso di far partire anche a Latina un progetto che ha riscosso un grande successo nelle città d’Italia in cui è stato messo in cantiere: l’Affido Culturale”, dice Roberto Stabellini, consigliere dell’associazione “Latina-Città di Borghi e di Mare”.
‘Affido Culturale Latina’ si mobilita contro la povertà educativa, con le “famiglie risorsa” pronte a valorizzare l’esperienza dell’affido familiare, declinandola però nella fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è molto semplice: un genitore, che abitualmente porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, accompagna anche un bambino che in questi luoghi non vi entrerebbe per molteplici cause. Così l’Associazione Latina Città di borghi e di mare si è messa in contatto con il network nazionale che gestisce il progetto e ha chiesto di poter aderire al progetto. “E grazie alla affidabilità che l’Associazione ha mostrato ecco nascere in collaborazione con il network nazionale “Affido Culturale” una proposta di progetto iniziale che vedrà coinvolte 30 famiglie latinensi (15 famiglie-risorsa e 15 famiglie-destinatarie)” ha continuato Stabellini.
“La proposta prevede la partecipazione di diversi soggetti e partner, pertanto ci è venuto spontaneo sottoporre il nostro progetto al Comune di Latina e più specificatamente all’assessora al welfare, la dottoressa Francesca Pierleoni, e all’assessora alla pubblica istruzione, la dottoressa Laura Pazienti – dichiara Simona Novaga, responsabile del dipartimento welfare dell’associazione “Latina-Città di Borghi e di Mare”-. A seguito dell’incontro avuto, le due assessore hanno dimostrato grande apprezzamento per la nostra proposta e accolto in maniera molto positiva la nostra richiesta di partenariato da parte del Comune. Noi come associazione “Latina – Città di Borghi e Mare” saremo il soggetto capofila e il garante del progetto, metteremo in campo tutte le nostre risorse umane, tutte le nostre conoscenze, tutte le nostre capacità e soprattutto tutta la nostra passione. Riteniamo dunque che ci siano tutti i presupposti affinché il progetto abbia un grande successo e che possa quindi allargarsi, in futuro, ad un numero maggiore di famiglie e soggetti coinvolti”.
Presto saranno indicate ai cittadini le modalità di fruizione della proposta e sarà aggiornata la road map trasmettendola agli organi di informazione e sui social, affinché tutti possano seguire gli sviluppi del progetto.
“Vorrei ringraziare due persone in particolare, senza le quali questa proposta sarebbe rimasta solo una bella idea: Francesco Minà, che è stato colui che ha dato corpo e sostanza a questo progetto, e poi Annalisa Muzio, la nostra consigliera comunale di FARE LATINA, la quale è sempre in prima linea nel sostenere le nostre iniziative” ha concluso Simona Novaga.