Latina, consiglio comunale fiume dalla mattina fino al pomeriggio inoltrato: dopo le prime votazioni, il centrodestra ha abbandonato l’aula
Otto erano i punti all’ordine del giorno. Due proposte di delibere inerenti ad altrettanti permessi a costruire che prevedevano una variante urbanistica a Borgo Carso richiesta da una società per l’ampliamento di un impianto produttivo e la realizzazione di un edificio artigianale di “MA.VE s.r.l.” nel Comune di Latina in via Piccarello, all’interno della zona F2. Per il resto c’erano sei mozioni per i più disparati ambiti.
Tutto è filato più o meno liscio fino al momento di votare le mozioni della maggioranza. Votate le due delibere urbanistiche, è stato dato il lasciapassare, con relativi emendamenti, anche alle mozioni di centrodestra sull’acquisizione della casa cantoniera a Borgo Santa Maria e sul sostegno alle Associazioni sportive concessionarie di palestre scolastiche.
Dopodiché, all’ordine del giorno vi erano quattro mozioni presentate dalla maggioranza: “Istituzione della Consulta per i borghi della città di Latina” (Muzio); “Collegamento Porto canale di Rio Martino con le isole di Ponza e Ventotene” (Coluzzi); “Innalzamento di fascia della Questura di Latina” (Partito Democratico); “Utilizzo lingua italiana negli atti ufficiali dell’amministrazione” (Coluzzi).
Non appena ha iniziato a parlare la consigliera comunale Annalisa Muzio per illustrare la sua mozione sulla Consulta dei Borghi, i consiglieri del centrodestra hanno lasciato l’Aula per far venire meno il numero legale. Un’azione dimostrativa – spiegano dalle parti del centrodestra – per evidenziare la la mancanza di numeri di governabilità da parte della maggioranza.
In realtà, non tutto il centrodestra è andato via. Il Presidente del Consiglio comunale Raimondo Tiero è rimasto andando contro le indicazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia e così ha deciso di fare anche la consigliera della Lega Giovanna Miele. In seguito, anche altri consiglieri comunali del centrodestra sono tornati in Aula per non far mancare il numero legare. Insomma, un momento piuttosto caotico.
Ad ogni modo, al di là delle scaramucce politiche, le mozioni sono state approvate, tra cui anche quella sul collegamento tra le isole pontine e Rio Martino che, in effetti, suona surreale considerato che nel porto canale è in atto una situazione di grave stallo per cui i pescatori non possono uscire in barca per via dell’insabbiamento. Il dragaggio, pur in presenza di un progetto, non è ancora stato compiuto (non affidati i lavori e neanche la caratterizzazione delle sabbie) e la concessione del porto canale non vedrà la luce se non l’anno venturo, visto che la sua firma è prevista per fine estate 2022. Come voler circumnavigare l’Africa senza sapere prendere un traghetto per la Sardegna.
Votata, infine, anche la mozione sulla lingua italiana, emendata dai consiglieri comunali di Latina Bene Comune.
“La situazione politica figlia dell’anatra zoppa di ottobre continua comunque a mettere in difficoltà la maggioranza composita di cui faccio parte. Nelle prossime settimane – ha dichiarato Francesco Pannone, consigliere di maggioranza – metteremo in piedi tutte le iniziative, politiche e amministrative, per dare finalmente un po’ di respiro. C’è bisogno di un cambio di passo.In tutto questo il centrodestra, ad un certo punto, decide di uscire dall’aula provando ad interrompere la seduta per mancanza del numero legale, senza però riuscirci. Un atteggiamento vergognoso e irrispettoso nei confronti del Consiglio Comunale e dell’intera città”.