Morto a dicembre scorso dopo 5 interventi chirurgici: l’odissea sanitaria che ha portato al decesso di un 70enne di Latina
Sono i familiari dell’uomo a voler vederci chiaro su una vicenda che potrebbe far emergere una responsabilità medica. A seguire il caso è l’avvocato specializzato nella malasanità Renato Mattarelli.
Il difensore della famiglia del 70enne è convito a sostenere che ”a causa di errori nella esecuzione delle prestazioni sanitarie” ci sono state due conseguenze: da una parte, la situazione ha aggravato la patologia di ricovero (rottura del femore) e, dall’altra, hanno si sono scatenate nuove patologie (infezione da klebsiella pneumonia), dopo ben 5 interventi di chirurgia, di cui 4 di revisione/correzione, fino ad arrivare al decesso per sepsi del paziente.
Per la famiglia e il legale è evidente la responsabilità medica a causa di “errori diagnostici e terapeutici perpetrati durante una vera e propria odissea sanitaria vissuta dal paziente e dalla sua famiglia presso 3 presidi ospedalieri di Latina, Formia e Terracina”.
“Risulta documentata – spiega il legale – l’assenza di infezioni del paziente al momento del primo accesso in ospedale e la mancanza e/o l’incompletezza dei consensi informati”.
La correlazione tra il ricovero e il decesso sarebbe confermata da una prima la lettura della documentazione clinica dove si evincerebbe “l’esclusiva responsabilità dei sanitari nella commissione di errori omissivi e commissivi che hanno provocato una letale escalation con conseguenti danni alla salute del paziente e a seguire il suo decesso”.
L’avvocato della famiglia del 70enne chiede quindi un risarcimento all’Asl di Latina tramite “una composizione bonaria e pacifica della vicenda”.