La diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno sta vivendo con particolare apprensione le notizie di guerra che giungono dall’Ucraina
Oltre la preghiera e i gesti penitenziali organizzati nelle parrocchie e in cattedrale tra oggi e domani, un pensiero va anche alla dura situazione che gli ucraini stanno vivendo, nelle città colpite dai bombardamenti o da sfollati all’estero.
Circa gli aiuti materiali, la comunità ecclesiale pontina – tramite la Caritas diocesana – segue le indicazioni di Caritas Italiana, la quale è in costante collegamento con le Caritas in Ucraina, in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis e resta accanto alla popolazione. Inoltre, a fianco e a supporto delle Caritas dei Paesi confinanti, si adopera per accogliere le persone in fuga dalla guerra.
In questo momento, Caritas Italia ha attivato una campagna di raccolta fondi per sostenere gli interventi di assistenza umanitaria e i futuri interventi che verranno sviluppati con l’evolversi della situazione. Per le donazioni si possono utilizzare i conti correnti riportati in basso oppure nella modalità online dal sito www.caritas.it. I soldi raccolti serviranno a supportare lo sforzo delle Caritas ucraine e dei Paesi limitrofi impegnate nell’assistenza alla popolazione.
Una decisione, questa, presa in sede di coordinamento europeo Caritas ma comune anche ad altre grandi agenzie umanitarie internazionali, impegnate anche loro sul campo. Infatti, al momento le Caritas operanti sul territorio hanno in dotazione i quantitativi necessari e sono ancora in grado di reperire sul posto i materiali occorrenti. Quando saranno previste esigenze specifiche allora sarà avviata anche la relativa raccolta.
Un metodo, questo, che serve a non disperdere aiuti ma anche ad avere la certezza morale – per quanto possibile – che questi arrivino alla popolazione bisognosa. Non sempre ciò è scontato in un contesto bellico, ben diverso da quello delle catastrofi naturali cui magari si è più abituati.
Invece, per quanto riguarda l’ospitalità a sfollatiche arrivano nel territorio italiano, la Caritas Italia è stata informata che questa si realizzerà in via prioritaria nella rete istituzionale dei Cas e dei Sai. A livello locale, la Caritas diocesana – come già avviene – è sempre a disposizione delle Autorità istituzionali e dei Comuni per il supporto che le può essere richiesto rispetto alle varie forme di assistenza. In ogni caso, la Caritas diocesana raccoglierà ugualmente le offerte di disponibilità di privati cittadini a ospitare persone ucraine sfollate, da condividere poi con gli enti istituzionali che si occuperanno dell’accoglienza.