Lo potrebbero ribattezzare il treno delle elezioni o la locomotiva traina-voti, tanto ormai è facilmente comprensibile a tutti come la tratta ferroviaria Formia – Gaeta sia solo un sistema propagandistico ben collaudato, una cattiva abitudine elettorale che sortisce i suoi effetti. Sono decenni, 24 anni per la precisione, che politici di ogni genere e razza la rispolverano a proprio uso e consumo rilanciandola alla bisogna. Una specie di tradizione del luogo. Ed ecco che con le elezioni europee alle porte, con le quali puntare a nuovi equilibri, sostenere le proprie fazioni o addirittura aspirare per sé a quella poltrona sognata una vita, viene nuovamente data in pasto al popolo l’imminente inaugurazione della meglio conosciuta Littorina. Bisogna dire che il vero fuoriclasse di questo sport, il campione indiscusso, primatista mondiale è l’intramontabile e attuale presidente del Consorzio di Sviluppo industriale del sudpontino Salvatore Forte arrivato al suo terzo ed ultimo mandato, vista la decisione di sopprimere i consorzi secondo una nuova legge della Regione Lazio, e in sella per circa tre lustri. Una delle tante teste d’ariete di Forza Italia sul territorio che, come tutti gli altri partiti negli scorsi decenni, è stata più impegnata a occupare gli enti locali che a preservare gli interessi del territorio. Da Acqualatina alle Comunità Montane, senza perdere mai nemmeno il Consind. Ecco perché Mitrano e Simeone (gli altri due capisaldi della triade) si sono opposti con tutte le forze alla soppressione dei consorzi che negli ultimi anni sono stati l’arma vincente che hanno consentito la spartizione cencelliana del potere politico nelle pubbliche amministrazioni.
Basti pensare – tornando alla Littorina – che alla prima conferenza stampa della prima candidatura di Cosmo Mitrano a sindaco di Gaeta, il tema centrale dell’incontro – ovviamente alla presenza di Salvatore Forte (allora anche consigliere comunale a Formia, ruolo che ha poi “lasciato” alla sorella per incompatibilità) – fu proprio l’imminente realizzazione e inaugurazione della Littorina che, giurarono i due, con la vittoria di Mitrano sarebbe stata immediatamente completata e consegnata al territorio, per un fattivo sviluppo turistico, per la decongestione del traffico e un più efficace trasporto merci alla volta del porto commerciale. Insomma un’opera strategica prioritaria. Anno 2012, sono passate sette primavere, e Mitrano è di nuovo sindaco e pure Forte è stato rivotato presidente al Consind, ma della Littorina nessuna traccia. Bisogna dire che Mitrano, da allora, almeno una letterina a Zingaretti, nel frattempo diventato governatore, gliel’ha mandata.
Ora l’imminente tornata elettorale europea ha ridestato persino Forte, il quale qualche giorno fa ha annunciato: “Entro la fine dell’anno inizieranno i lavori di completamento della linea ferroviaria Formia – Gaeta. Gli interventi riguarderanno l’ultimo tratto, che collegherà la località di Bevano a Gaeta centro, per una percorrenza di circa due chilometri. Già in autunno, espletata la gara d’appalto, si potrà procedere all’affidamento dei lavori, con la possibilità concreta, quindi, per il 2020, di una reale entrata in funzione della famosa “Littorina”. Insomma Salvatore Forte ha un talento naturale ma anche il Governatore del Lazio Zingaretti si difende bene e insidia il talento di Forte per le “bugie” elettorali sulla Littorina. Persino 48 ore prima del voto alle elezioni regionali che lo hanno riconfermato Governatore il 4 marzo 2018 Zingaretti giocava il jolly “Littorina” per vincere la sua mano. Invece solo qualche mese prima ad una domanda proprio sulla Littorina non aveva nemmeno risposto. Esattamente come andò il 31 marzo 2014 quando Zingaretti venne in visita a Formia, ma Bartolomeo era stato eletto l’anno prima, quindi non serviva parlare di Littorina in risposta ad una domanda sul trasporto locale e infatti non lo fece. Addirittura nel 2013 – nella sua confusione elettorale – Zingaretti sul tema trasporti promise persino un’agenzia regionale per i trasporti e pure una rivoluzione in Laziomar, con lo spostamento della sede societaria da Napoli a Formia. Nulla di tutto questo. Anzi, da allora su Laziomar è arrivata solo una indagine per danno erariale da 80 milioni di euro relativo al processo di privatizzazione. A dimostrazione che certi temi, molti temi, sono propaganda pura e niente di più.
D’altra parte bisogna dire che l’ultimo annuncio si basa ancora una volta su promesse, dichiarazioni d’intenti, scartoffie – per ora – che annunciano quello che si farà ma non accendono i motori. Com’è infatti l’approvazione dello schema di convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Lazio ed il Soggetto attuatore Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino, del gennaio scorso, regolante il finanziamento per assicurare la realizzazione dell’intervento denominato: “Completamento ferrovia Formia – Gaeta (“Littorina”)” col quale si stanziano fondi previsti dall’Addendum al Piano Operativo Fondo Sviluppo e Coesione Infrastrutture 2014-2020 approvato dal CIPE per un importo complessivo di 34,00 milioni di euro, di cui 10,00 milioni destinati alla Formia – Gaeta. Un annuncio che pure il consigliere regionale del Pd Enrico Forte, aveva già rilasciato un anno fa, anche perché il finanziamento del Cipe risale al dicembre 2017. Anche il Pd insomma cavalca lo stesso cavallo, da molto tempo, e Zingaretti non si è certamente tirato indietro. Dopotutto a Gaeta il sindaco Mitrano ha la piddina della prima ora Pina Rosato alla presidenza del “suo” consiglio comunale e fino a qualche tempo fa la minoranza di Forza Italia a Formia ha fatto la stampella al sindaco del Pd Sandro Bartolomeo. Quest’ultimo ha addirittura letteralmente cavalcato la Littorina proprio insieme a Salvatore Forte il 30 aprile 2016, per un rinfrescatina mediatica. Perché, come abbiamo detto, tutti hanno approfittato di questa eterna incompiuta, tutti hanno seduto almeno una volta a questa tavola, hanno favorito al pranzo delle (proprie) vanità, trasformando in possibile ciò che nelle loro menti non lo era poi tanto, e infatti sono passati 24 anni per spendere qualche milione di euro che ancora non è stato speso, però intanto andava fatto sognare l’elettore che con quel voto poteva immaginare di andare in spiaggia a Serapo evitando il traffico oppure fare il pendolare verso Roma e Napoli senza le traversata in autobus da Gaeta alla volta della stazione di Formia.
E allora dove la politica ha fallito è subentrata la società civile, che nell’era di internet e delle iniziative dal basso, si è organizzata riuscendo a promuovere manifestazioni popolari, comitati di cittadini e raccolte firme. Così a dare una mano a Salvatore Forte ci ha pensato Guido Guinderi, rappresentante del comitato per la Littorina, dipendente del porto commerciale, che nel 2015 consegna 5mila firme nelle mani di Salvatore Forte. Poi diventate 10mila. Già nel marzo scorso pure lui prometteva che entro autunno dello scorso anno sarebbero partiti i lavori, ma tanto ormai anno più anno meno, un quarto di secolo è passato. Peccato che di apolitico c’è ben poco anche in questo caso, perché infatti Guido Guinderi può essere considerato il tentativo di travestimento in movimento civico di una politica camaleontica e incapace, visto che è stato candidato dapprima nella lista Macci alle elezioni provinciali del 2009 a sostegno della candidatura di estrema destra per Umberto Macci, poi arrivato terzo, Guinderi ci riprova nel 2012 sostenendo la candidatura di Cosmo Mitrano quale sindaco della Città di Gaeta, addirittura all’interno della lista Città Nuove, ovvero il movimento politico creato dall’allora Governatrice del Lazio, Renata Polverini, ovvero quella riconosciuta come la responsabile del blocco dei soldi previsti per completare l’opera, dirottati sul debito sanitario. Insomma siamo alle comiche.
Dai 4 senatori Michele Forte, Claudio Fazzone, Claudio Moscardelli e Raffaele Ranucci al presidente della Commissione Finanze alla Camera e viceministro Gianfranco Conte, dall’assessore regionale Aldo Forte al consigliere regionale Pinuccio Simeone, tutti personaggi fortemente legati al Golfo di Gaeta, per provenienza o collegio elettorale di elezione, quasi mai assenti alle grandi passerelle politiche e mediatiche sul territorio, che hanno ricoperto per diversi anni ruoli di prestigio nei vari livelli di rappresentanza politica regionale e nazionale, tutti parimenti incapaci o peggio disinteressati, dopo 24 anni trascorsi, nessuno di loro ha mai portato avanti o anche solo iniziato a combattere una singola battaglia in nome della Littorina e del trasporto locale. Siamo certi che semmai l’ennesima promessa datata 2020 dovesse finalmente trovare soluzione, molti di loro saliranno su quel carro che già da tanti anni per loro e solo per loro funziona benissimo.