Il Comune di Terracina ordina all’Associazione onlus Ismef di sgomberare i due locali dati in comodato d’uso gratuito
Era febbraio 2017 quando la giunta comunale di Terracina aveva approvato la proposta di concessione di cinque anni in comodato d’uso dei locali della Torre degli Acso e del Palazzo Tescola, due importanti edifici storici della città, alla onlus Ismef (Istituto Mediterraneo di Formazione per le professionalità nautiche). All’epoca i locali della Torre degli Acso erano liberi, in quanto dal 30 gennaio 2017 erano giunte al protocollo dell’Ente i recessi delle associazioni già concessionarie: Art massive, Slow Food, Piccolo Teatro Città di Terracina.
Prima della consegna dei locali l’amministrazione comunale aveva dato mandato al dirigente del settore patrimonio di avviare una procedura di evidenza pubblica, mediante la pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse per la concessione in comodato d’uso dei due edifici. “In questo frangente – spiegava il Comune in una nota – è importante sottolineare che l’Ismef, in data 10 novembre 2016, ha formalizzato la richiesta al Comune di Terracina per ottenere l’uso gratuito di Palazzo Braschi e di parte dei locali della Torre degli Acso, quest’ultima da utilizzare quale sede degli uffici amministrativi”.
L’attività dell’Ismef è una onlus che organizza percorsi didattici finalizzati alla formazione e qualificazione professionale, nonché alla specializzazione e aggiornamento di diplomati, laureati e laureandi che intendono acquisire una elevata professionalità sia nella filiera produttiva sia nei servizi sottesi alla nautica da diporto.
Oggi 10 febbraio 2021, a distanza di 4 anni, il Comune, con una determina del medesimo settore Patrimonio, ordina all’Ismef di sgomberare i locali in via Santi Quattro, già Centro della Cultura terracinese. Il Comune, negli anni, aveva diffidato più volte l’Associazione che prevedeva vari adempimenti contrattuali quali ad esempio il calendario dei corsi di formazione da tenere nei predetti immobili comunali; il cronoprogramma degli interventi manutentori dedotti in convenzione; la copia delle quietanze di pagamento del rinnovo (anno 2018) delle polizze assicurative.
A ottobre 2018, il dirigente del patrimonio dichiarava la risoluzione di diritto del contratto di comodato d’uso, disponendo contestualmente il rilascio dei due immobili. Successivamente, l’Associazione, tramite il suo legale, rispondeva al Comune, adducendo una serie di motivazioni per cui il contratto non era stato rispettato dall’Ente come, ad esempio, l’impossibilità di utilizzare la Torre per le infiltrazioni d’acqua, esplicitando la volontà di risolvere bonariamente la controversia.
Sembrava che la questione potesse finire per il meglio. Eppure a marzo 2021 l’Ente ha ravvisato che la riconsegna dei locali non era avvenuta. E, così, a ottobre scorso, l’amministrazione ha notificato all’associazione le sanzioni: 18.400 euro fino al 14 marzo 2019 già comminate; 185.400 euro dal 15 marzo 2019 al 25 ottobre 2021 (per complessivi ulteriori 927 giorni di ritardo nella riconsegna degli immobili). Inoltre, una diffida all’ISMEF onlus per il pagamento della somma totale di 203.800 euro.
Diffide e sanzioni rimaste non corrisposte dalla Ismef che, oggi, si vede recapitare l’ordinanza di sgombero.