CLANDESTINI E CONTRATTI FALSI: PATTEGGIANO I DUE IMPUTATI DI SAN FELICE

Contratti falsi e favoreggiamento immigrazione clandestina: arrivano due patteggiamenti per i due imputati di San Felice Circeo

Il 47enne Andrea Di Maggio, difeso dall’avvocato Roccato, e il 37enne Roberto Crucianelli, difeso dall’avvocato Conca, hanno entrambi patteggiato la pena nell’udienza preliminare che si è tenuta presso il Tribunale di Latina. Il Gup Giuseppe Molfese ha condannato Crucianelli a 4 anni di reclusione e Di Maggio a un anno e otto mesi. A entrambi sono state revocate le misure restrittive: al primo gli arresti domiciliari, al secondo l’obbligo di dimora.

I due uomini di San Felice Circeo, gestori di un’agenzia di servizi, l’Associazione A.E.R. Circeo, erano stati coinvolti nell’operazione Domus Maga Circe eseguita lo scorso gennaio dai militari della Guardia di Finanza di Latina coordinati dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dal Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano. L’ordinanza firmata dal Gip Giuseppe Cario aveva evidenziato un quadro criminogeno per il quale erano ritenuti, a vario titolo, responsabili di reati di falso e organizzazione aggravata dall’immigrazione clandestina. 

Secondo l’accusa, i titolari della succitata Onlus avrebbero fornito ai loro clienti – tutti cittadini “extracomunitari” e per lo più di nazionalità indiana, mossi dalla volontà di ricomporre il proprio nucleo familiare d’origine – documentazione falsa concernente contratti di locazione inesistenti e solo apparentemente registrati presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Latina, nonché altrettante non veritiere certificazioni di idoneità alloggiativa relative ad abitazioni in possesso dei requisiti igienico-sanitari, previsti dalla specifica normativa di settore, dietro il pagamento di circa 1500 euro a pratica. Il tutto – secondo gli investigatori della Fiamme Gialle – falsamente realizzato mediante l’apposizione di timbri contraffatti riconducibili a diversi uffici tecnici comunali pontini. Documentazione che veniva presentata allo Sportello Unico per l’Immigrazione di Latina che rilasciava il previsto “nulla osta” per l’ingresso nel territorio dello Stato italiano al fine del ricongiungimento con il cittadino regolarmente immigrato.

L’indagine era nata in ragione della denuncia di un cittadino di Sperlonga, che aveva capito di essere titolare di diversi appartamenti dati in affitto senza, in realtà, possedere alcunché.

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