Elezioni amministrative a Gaeta, il clima già caldo con i comunisti che passano in rassegna “le presunte liste civiche del PD”
“I più noti scompaiono per anni da in mezzo la gente – attaccano il Partito Comunista Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta e l’Assemblea popolare DIFENDI GAETA – Intanto all’avvicinarsi delle amministrative spuntano facce nuove “civiche”, prendono a parole distanza dai partiti, coinvolgono tanti cittadini in progetti esclusivamente elettorali, aprono sedi destinate a chiudere subito e dopo il voto, gettano nel cestino l’entusiasmo del loro seguito per compiere il loro destino: illudere di essere alternativi, scomparire nell’oblio, magari dopo aver ricevuto qualche contentino dai loro referenti politici occulti, oppure se eletti tradire il loro mandato“.
“Mai come questa volta tutto è così evidente. Ci sono gli esempi sgradevoli di Passerino e Romanelli passati con la ditta Leccese/Mitrano. E poi – proseguono i militanti comunisti – ci sono i candidati a sindaco che si presentano come civici, ma che hanno ciascuno dietro parti di quel gruppo di interessi padronali che è il PD a breve in congresso a Gaeta: D’Amante con i soliti vecchi della sinistra locale, Sabina Mitrano con Scinicariello, per non parlare della Rosato che è presidente del consiglio comunale”.
“Con questi ci siamo confrontati partendo da poche semplici domande: Chi volete rappresentare, quali classi sociali di Gaeta? Come volete rappresentarli dando un segnale di rottura col passato e i partiti anti popolari favorevoli alle privatizzazioni e la svendita del territorio? Volete coinvolgere il popolo nelle decisioni?” Le loro risposte sono state le solite – incalzano gli attivisti – Non gliene frega niente di chi vive a fatica del proprio lavoro o è costretto ad emigrare. Si riferiscono ai padroni e a quei loro partiti. Una volta eletti vi scaricheranno, tradiranno ancora dando il senso che nulla può cambiare”.
“Aggiungiamo – concludono – che il PD a più livelli concerta con la Forza Italia di Fazzone e assieme governano la nazione e il cerchio è chiuso: votare per loro è come votare l’attuale sindaco e il suo erede designato, tanto vale scegliere l’originale. Non esiste un Pd buono e un Pd cattivo”.