AL VIA IL CORSO DI ITALIANO PER LAVORATORI STRANIERI, CISL: “CHI PARLA LA LINGA SFUGGE AL CAPORALATO”

Al via il corso di alfabetizzazione per lavoratori stranieri promosso dal progetto Laborat che si svolge a Latina. Cisl: “Chi parla italiano sfugge al caporale”

È ufficialmente partito il corso di alfabetizzazione per persone di nazionalità straniera, un’iniziativa nata nell’ambito del progetto Laborat, acronimo di “Latina: Agricoltura, Buona Occupazione e Rete Agricola Territoriale” e che prevede la realizzazione di azioni volte a favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini immigrati operanti nel settore agricolo – con particolare attenzione alle vittime di caporalato nella provincia di Latina. In partnership con la FISLAS, l’Ente Bilaterale per l’Agricoltura Pontina che assiste quotidianamente i lavoratori dell’agricoltura, il Sindacato ha dunque messo in campo un ulteriore percorso di assistenza agli immigrati nella lotta al fenomeno del caporalato.

Nel pomeriggio di ieri 28 gennaio, presso la sede della Cisl di Latina, numerosi stranieri – per lo più indiani, russi, armeni e marocchini – hanno partecipato al primo appuntamento di questo progetto, durante il quale sono state elargite le prime nozioni di italiano a tutti i partecipanti.

Senza conoscere il nostro idioma, infatti, i lavoratori non riescono ad accedere completamente a tutti i servizi, risultando dunque doppiamente svantaggiati: da un lato perché, operando in settori nei quali la sindacalizzazione è più bassa, risultano dunque più deboli; dall’altro poiché, non parlando la lingua del Paese dove vivono, difficilmente riescono ad usufruire di tutti i diritti. In questo senso, l’insegnamento della lingua italiana offerto loro dal Sindacato li mette invece al riparo dalle iniziative di vessazione.

“Dopo il Progetto Laborat, questo nuovo corso rappresenta un altro strumento fondamentale nella lotta al Caporalato – ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere – Tale programma di alfabetizzazione aiuterà i lavoratori stranieri a trovare un’ampia tutela: solo quando avranno raggiunto un’autonomia nel parlare la nostra lingua, infatti, quest’ultimi riusciranno ad entrare in connessione direttamente con il territorio, senza dover ricorrere ad alcuna interposizione di terzi”.

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