Scuola e Covid: secondo l’Associazioni Presidi del Lazio sono giù 25mila gli studenti non presenti nelle aule per via del contagio
L’inizio delle scuole dopo le festività natalizie è stato complesso. Si sapeva. Il provvedimento del tutti a scuola ordinato da Zingaretti sulla scia del Governo Draghi ha destato sin da subito preoccupazione nel corpo docente. E la realtà dei fatti ci ha un messo un attimo a presentarsi. Ormai, infatti, la didattica in presenza è quasi un miracolo visti i contagi esplosi in tutta Italia, nel Lazio e nella provincia di Latina (ieri record assoluti di casi giornalieri arrivata a quota duemila scarsi).
Molti sono gli alunni in Dad e le lezioni hanno assunto un andamento misto, con le insegnanti che devono dividersi tra presenza in classe e didattica a distanza. C’è scoramento nei docenti e anche insicurezza, nonostante almeno per ora non sono molte le classi in quarantena.
“Nel Lazio – spiega al Corriere della Sera Cristina Costarelli presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio e dirigente del liceo scientifico Newton di Roma – siamo sull’ordine dei 25mila studenti assenti“.
Per il sindacato degli insegnanti Gilda – riporta sempre il quotidiano milanese edizione romana – nelle superiori e medie di Roma ci sarebbero dai 4 ai 5 alunni per classe positivi o in quarantena, mentre i professori colpiti dal virus o in isolamento in alcuni istituti arrivano ad essere il 15%“.
Insomma, una situazione paradossale prima ancora che critica. Coloro che non volevano la Dad a ogni costo, la legge dl contrappasso è che è maturata una nuova forma di insegnamento: un ircocervo sangue misto tra didattica a distanza, lezioni in presenza e, soprattutto, tanta confusione.
