Decade l’interdittiva antimafia alla Ecocar a Gaeta. La gestione dell’appalto rifiuti da 54 milioni di euro, affidato alla controversa ditta della famiglia Deodati, non sarà più sotto controllo dei commissari prefettizi Elisabetta Massone e Amedeo Tuderti, nominati dalla Prefettura di Latina nel febbraio dello scorso anno a causa dell’ennesima interdittiva antimafia arrivata il 24 gennaio 2018 che ha colpito la società, successivamente finita anche in diverse indagini giudiziarie per corruzione, in particolare presso le Procure di Cassino e di Catania.
Così, dopo le polemiche che ha scatenato la decisione degli stessi commissari di nominare nell’organico della società a Gaeta il dipendente della Ecocar di Catania, Antonio Natoli, che nell’ambito delle indagini siciliane è finito in manette per corruzione (nomina poi saltata, per il momento), ora la Prefettura ha eseguito l’ammissione della società al controllo giudiziario per due anni come disposto dal Tribunale di Roma, sezione misure di prevenzione, e che lascia di fatto maggiore libertà alla Ecocar. Infatti al posto dei due commissari è stato nominato un amministratore giudiziario, la dottoressa Daniela Saita, come previsto dall’articolo 34 bis comma 6 del codice Antimafia, la quale potrà dunque occuparsi solo di straordinaria amministrazione.
Quindi, a partire da ieri, la Ecocar torna ad avere piena libertà di azione nella propria gestione interna ed esterna, sulle quali è stata chiamata a vigilare la dottoressa Saita. Misura ben più leggera rispetto ai vincoli dettati da una gestione commissariale. Basti pensare che la Ecocar torna ora ad avere piena libertà anche di partecipare a nuove gare di appalto, rappresentando nuovamente un rischio per la stessa Gaeta che, almeno stando alle posizioni del neo assessore De Simone, vorrebbe liberarsi dell’appalto in essere. Gli effetti della nuova misura entrano chiaramente in vigore anche nella gestione degli appalti già in essere a Caserta e Marcianise. A Catania è concluso.