Condannato per violenza privata ai danni di una colf straniera ma domiciliata a Fondi: è l’esito del processo nei confronti del figlio del cantante Gigi D’Alessio
D’Alessio, a fronte di una richiesta dell’accusa ammontante a 9 mesi, è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Roma a tre mesi e 15 giorni per lesioni personali e violenza privata con pena sospesa.
Il giovane, figlio del cantante Gigi D’Alessio, era accusato di aver aggredito e poi cacciato di casa la sua colf, ucraina ma domiciliata a Fondi, il 5 luglio del 2014. La donna, che si trovava in servizio presso l’appartamento di D’Alessio ai Parioli di Roma, si era lamentata per un litigio molto acceso avvenuto tra il figlio di D’Alessio e la sua fidanzata dell’epoca, l’igienista dentale ed ex consigliera regionale Nicole Minetti.
La colf, 52 anni di origine ucraina ma domiciliata a Fondi, denunciò di esser stata minacciata e picchiata da Claudio D’Alessio il quale, invece, ha sempre respinto ogni accusa. La colf andò anche all’ospedale San Filippo Neri, dove ebbe una prognosi di tre giorni per stato d’ansia e contusioni multiple.
D’Alessio è stato condannato anche a risarcire 2.500 euro la parte civile, ossia la 52enne ucraina.
“Ho perso il primo grado di un processo basato su un livido dietro ad un braccio con una prognosi di 3 giorni, ripeto di 3 giorni, diagnosticato a distanza di 48 ore dai presunti fatti più di 7 anni fa. Avrei gradito che la cosa finisse oggi ed evitare il solito circo mediatico e banali commenti, purtroppo non è stato così, mi toccherà aspettare ancora alcuni mesi“ – commenta su Instagram Claudio D’Alessio – “So bene di essere ripetitivo, ma dato l’interesse altrui, sono costretto a sottolinearlo ancora una volta, a “Mario Rossi” tutto questo non sarebbe mai accaduto , a Claudio D’Alessio si…un processo al nome e non a fatti neanche lontanamente accaduti o citati negli articoli. Vorrei parlare di lavoro di affetti di cose vere, concrete non star qui a sbuffare e annoiare gli altri su una vicenda mai accaduta, basata solo su un unico elemento, il Dio denaro che non pone mai limiti alla povertà d’animo di certa gente”.