Omicidio di Borgo Montello: sono stati ascoltati i tre indiani arrestati dalla Squadra Mobile tra venerdì e sabato scorsi
Davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, i tre uomini accusati di violazione di domicilio, porto abusivo d’armi e lesioni gravi sono ascoltati nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia a seguito degli arresti eseguiti nel passato fine settimana.
Tutti e tre – Singh Devender, 39 anni, Singh Ranjit detto “Mika”, 40 anni e Sohal Gurvinder Singh detto “Harry” – hanno negato di aver partecipato al pestaggio e al successivo omicidio di Sumal Jagsheer, il 29enne connazionale barbaramente picchiato con bastoni di ferro e morto di lì a poco in una pozza di sangue all’ex podere “Piciacchia” a Borgo Montello.
Stessa linea difensiva dell’altro indiano arrestato il giorno dopo l’omicidio che aveva negato le accuse davanti al Gip Cario: Singh Jiwan, 38 anni, considerato dal sostituto procuratore di Latina Marco Giancristofaro, che svolge le indagini, il capo del commando che, sabato 30 ottobre, è arrivato nel casolare e, dopo aver sparato in aria colpi d’arma da fuoco, ha iniziato la mattanza uccidendo un uomo e spedendo in Ospedale diversi altri partecipanti alla festa in onore della nascita del figlio di Jagsheer. I tre arrestati hanno sollevato da ogni accusato Jiwan dicendo di non averlo visto colpire il 29enne.
Per i tre accusati, si sarebbe trattato di un semplice chiarimento tra persone poi sfociato in una rissa.
Il Gip ha convalidato gli arresti per tutti e tre lasciandoli in carcere.
Restano ancora ricercati gli altri due indiani destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere: Singh Parampal detto “Bhuryal” (31 anni) e Singh Gurpinder detto “Binda” (36 anni)
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