Come valorizzare un Parco polmone verde di 6 ettari nel cuore di Latina, la ricetta di Fare Latina: “Dalla creazione di un orto botanico alla realizzazione di nuovi impianti sportivi”
“Lo stato di degrado e abbandono in cui versa il Parco “Falcone e Borsellino” è sotto gli occhi di tutti: il dapauperamento arboreo in atto da almeno vent’anni, i ripetuti atti vandalici alla flora e alle strutture monumentali, la scarsissima manutenzione ed infine la scelta come dimora delle panchine da parte di un cospicuo numero di senzatetto non assistiti, hanno reso il nostro preziosissimo e vasto (stiamo parlando di un’estensione di 6 ettari) polmone verde un’area insicura, sporca, buia e non più godibile da parte dei cittadini”: così Roberto Stabellini, candidato consigliere per Fare Latina con Annalisa Muzio sindaco.
Già nel 1997, gli alunni del Liceo Majorana produssero uno studio-censimento sul Parco comunale, elaborando una planimetria con il rilievo di tutte le essenze e altre notizie utili per poter effettuare una costante e proficua opera di salvaguardia e manutenzione.
“Ovviamente nessun politico ha mai letto con interesse quello studio ed oggi mancano all’appello interi filari di specie messe a dimora all’atto dell’impianto, qualcuno ricorderà anche che in passato il settore sud-ovest era utilizzato come vivaio comunale, poi il nulla2.
“Occorre quindi fare scelte serie e importanti per restituire alla comunità questo enorme spazio insostituibile – continua Stabellini -. Crediamo che la pubblicazione di un bando per la gestione del parco sia un atto fondamentale per la rivitalizzazione e la corretta fruizione dell’area. All’interno del bando va prevista, come condizione essenziale, la creazione di un orto botanico che raccolga e recuperi le varietà di piante esistenti in origine e che provveda ad accoglierne di nuove”. Il tutto andrà finalizzato alla creazione di un CEA (Centro di Educazione Ambientale).
I CEA realizzano percorsi educativi, iniziative di formazione, materiali didattici e divulgativi e si occupano di documentazione e ricerca, di comunicazione e informazione.
Le loro attività sono rivolte a tutta la comunità locale, avendo come obiettivo fondante quello di promuovere e gestire spazi di progettazione partecipata e condivisa, condizione essenziale per un processo di apprendimento complesso e sistemico in interscambio con l’ambiente circostante.
Inoltre Il bando può prevedere una concessione per lo svolgimento di attività di ristoro interna, già presente in passato.
“Si tratta di una scelta imprescindibile per il rilancio di un luogo molto importante che intendiamo sviluppare assecondandone le caratteristiche e, nello stesso tempo, innovando l’offerta per la sua frequentazione –continua Stabellini-. Ci auspichiamo che la gestione di questa attività di ristoro possa essere d’interesse per imprenditori lungimiranti e creativi che sappiano farne un luogo di ritrovo, vivace e innovativo, in grado di proporre un’offerta commerciale di qualità originale e alternativa. Ultima ma non ultima proposta, nel bando è a inserire la realizzazione di nuovi impianti sportivi a supporto di quelli esistenti, allo scopo di sviluppare finalmente l’attrattiva ricreativa del parco che ne scaturirebbe dalla naturale sinergia tra sport e natura, finalizzata anche all’organizzazione di eventi ad hoc”.