Comunali, la capolista e segretaria di Latina Bene Comune risponde sul suo patteggiamento per falso in atti pubblici: “Macchina del fango, si è trattato di un mero errore materiale”
“Stamattina mi sono svegliata e ho dovuto constatare che la macchina del fango aveva colpito ancora. Mi hanno sbattuto in prima pagina per una storia vecchia, riguardante una questione burocratico-amministrativa che mi è capitata anni fa durante l’esercizio della mia professione medica. Non credo sia un caso che a tre giorni dal voto, venga dato così grande risalto a una vicenda che peraltro non costituisce alcuna pregiudiziale alla mia candidatura al consiglio comunale. Siamo davanti ad un chiaro attacco politico nei confronti della capolista e segretaria di Latina Bene Comune e del Sindaco Damiano Coletta”. Così, sulla sua pagina Facebook, la segretaria di Lbc.
Il medico Elettra Ortu La Barbera è finita alle attenzioni della cronaca di “Latina Oggi” poiché nel 2018 aveva patteggiato, con una pena di 6 mesi di reclusione con sospensione condizionale, per un fatto risalente al febbraio 2015 quando era incorsa in un episodio di falso in atti pubblici in qualità di operatrice sanitaria del Santa Maria Goretti di Latina, l’ospedale in cui lavora.
Nell’articolo in questione, la vicenda di Ortu La Barbera era posta in parallelo con quella del candidato consigliere comunale per Fratelli d’Italia Andrea Marchiella, condannato con una sentenza passata in giudicato per reati tributari in quanto, come commissario liquidatore, aveva distrutto scritture contabili di una società in liquidazione.
L’attuale consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia nell’assise di Piazza del Popolo aveva annunciato la sua rinuncia alla candidatura nel momento in cui poche settimane fa era emersa la notizia.
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“Fanno così – continua nel suo post Ortu La Barbera – perché hanno paura del cambiamento, vogliono fermarlo e sono pronti ad utilizzare qualsiasi mezzo, anche infangare le professionalità, le vite delle singole persone e delle loro famiglie. Fanno così perché sono disperati e deboli, e cercano con la violenza delle accuse di intimidire chi sceglie di schierarsi dalla parte del bene comune. Fanno così perché vogliono screditare una donna, una professionista, una politica che si batte per le pari opportunità perché hanno paura che Latina possa ancora cambiare, diventare realmente la città delle donne. Il mio impegno è sempre stato caratterizzato dalla trasparenza e dal rapporto diretto con le persone, soprattutto nell’esercizio della mia professione”.
“Credo sia doveroso che tutti voi sappiate realmente come stanno le cose – scende nel merito Ortu La Barbera – si tratta di una vicenda dai profili burocratico-amministrativi che non ha danneggiato alcuno e che, in una fase della mia vita che mi vedeva particolarmente impegnata nel lavoro, ho preferito definire nella sua fase preliminare essendomi consentito, non volendo trascinare la questione nelle aule di tribunale per troppi anni come succede a tante persone. Nello specifico si tratta di una correzione di un mero errore materiale che non ha comportato alcun richiamo disciplinare da parte della Direzione Sanitaria della ASL“.
“Tale evenienza – conclude la capolista di Latina Bene Comune – non risulta nei registri ufficiali in quanto ritenuta non meritevole di menzione sugli stessi certificati – il casellario giudiziale e i carichi pendenti – che ho richiesto come previsto dalla legge e che ho prodotto. Questa vicenda non produce alcuna limitazione né per la mia carriera professionale né per la mia candidatura al consiglio comunale. Sono profondamente offesa che questa vicenda sia stata messa sullo stesso piano di altre vicende molto più gravi. Se avessi ravvisato la minima inopportunità a candidarmi o a ricoprire incarichi politici, non mi sarei fatta avanti, non avrei preso un impegno che ritengo così significativo. Non mi fermeranno, perché nella vita ho imparato a superare tutte le difficoltà, anche personali, nel rispetto delle regole, non fermeranno il cambiamento del bene comune che è già iniziato”.
Va detto, ad ogni modo, i casellari giudiziali pubblicati sul sito del Comune di Latina, anche quelli relativi ad altri candidati di cui si conoscono condanne passate in giudicato – come ad esempio lo stesso Marchiella o il forzista Marcello Berdowski -, risultano tutti intonsi (leggi a questo link).