Borgo Grappa: medico di famiglia va, medico di famiglia viene. Eppure una situazione diversa rispetto agli ultimi anni preoccupa i cittadini
Il 31 luglio 2021, a Borgo Grappa, è andato in pensione lo storico medico della mutua del centro: Diego Giliberti, apprezzato professionista e stimato anche in ambiti politici con trascorsi nel consiglio comunale di Latina (seconda Giunta Finestra e prima Giunta Zaccheo tra le fila dei DS) e nella sinistra pontina. Un medico di medicina generale, o medico di assistenza primaria (queste le esatte denominazioni per quello che per la vulgata è il medico di famiglia o medico della mutua), è soprattutto in un piccolo centro una figura praticamente istituzionale, un punto di riferimento quasi domestico, famigliare, a cui fare affidamento in ogni momento.
Una professione, quella del medico di famiglia, che in special modo nei borghi di Latina è stata praticata quasi h24 con visite a domicilio e chiamate a ogni ora del giorno: una disponibilità pressoché continua. Il medico come quell’amico di famiglia saggio e rassicurante; e la salute, come si dice, è tutto.
Il medico di Borgo Grappa, ora, però, non c’è più. Infatti, chi ha preso il posto di Giliberti, la dottoressa Balbina Rosario, ha deciso legittimamente di ricevere i propri pazienti non più nello studio dove per decenni i cittadini si erano recati ma in un altro che si trova a Latina centro. Da ribadire: una scelta, quella della dottoressa, assolutamente in linea con i propri obblighi e diritti. Nessuna violazione né negligenza, è quanto può essere fatto.
Solo che, a Borgo Grappa, sono molti i cittadini, soprattutto quelli avanti con l’età, a essersi trovati in difficoltà non avendo più quella sicurezza che è stata rappresentata per 43 anni dal dottor Diego Giliberti: dal 31 luglio 1978 al 31 luglio 2021. E non che la sua collega sia da meno quanto a professionalità.
Tuttavia, vuoi la pandemia che ha reso le visite più difficili, vuoi la scarsa possibilità per un anziano di utilizzare Internet (spesso i medici inviano le ricette via e-mail o whatsapp), la situazione a Borgo Grappa è diventata spinosa dal momento che il medico convenzionato che ha sostituito Giliberti ha avuto necessità di trovare una diversa soluzione. Per l’appunto, ricevere in uno studio che si trova a parecchi chilometri di distanza.
Più di un cittadino, nel Borgo, si è rivolto all’azienda sanitaria locale per conoscere un’alternativa, con la speranza di tornare ad avere un medico di famiglia vicino casa, ma la Asl di Latina, in questi casi, non ha possibilità di intervento. Il rapporto di lavoro dei medici di famiglia, infatti, è libero-professionale di convenzione con la Regione Lazio tramite la Asl: i medici vengono nominati e ricevono un incarico di medicina generale in un detto territorio. Dal giorno in cui un medico accetta l’incarico ha trenta giorni di tempo per comunicare all’Azienda sanitaria e alla Regione in che sito collocherà il suo ambulatorio, ossia dove svolgerà la sua attività.
Il territorio non prevede un ristretto spicchio di città ma tutto il distretto di appartenenza: nel caso che interessa Borgo Grappa, si tratta, come noto, di Norma, Sermoneta, Latina, Pontinia e Sabaudia. Il medico di famiglia, quindi, può individuare il proprio ambulatorio, o più d’uno, purché ricada nel distretto in cui ha ha avuto la convenzione. Ecco perché la dottoressa Rosario che ha sostituito il dottor Giliberti ha agito nel rispetto dei suo ruolo.
Queste le regole, ma per il caso di Borgo Grappa c’è dell’altro.
A gennaio scorso, l’allora medico di Borgo Grappa Giliberti si è messo in cerca di nuovi locali che rispondessero alle esigenze ambulatoriali, proprio nell’ottica del suo prossimo pensionamento che sarebbe avvenuto quest’estate, ad agosto, e del cambio con il medico subentrante. A differenza di decadi or sono, ad oggi è necessario per un medico compiere la propria attività in un ambulatorio che sia al primo piano o comunque in uno studio che sia accessibile con montascale, ascensore ecc.
Nella sue ricerche finalizzate a individuare uno spazio in regola, Giliberti ha effettivamente trovato alcuni locali di un privato disposto ad affittare. Locali che, però, sono commerciali e necessitano di lavori strutturali e pratiche amministrative. Percorso troppo lungo. Ecco, allora, che, nel frattempo, con la dottoressa Rosario che sarebbe subentrata di lì a poco, lei e Giliberi si adoperano per chiedere al Comune di Latina di utilizzare i locali dell’ambulatorio ubicati nell’ex scuola, ora sede del Centro Civico. Risposta da parte del Comune che non è arrivata immediatamente complicando altresì la situazione.
E a rendere ancora di più ostica la situazione c”è il fatto che il dottor Giliberti, in affitto nello studio dove ha sempre svolto la sua attività, non ha ovviamente rinnovato il contratto (vista la prossima pensione). Così, a fine agosto, quei locali sono tornati nella disponibilità del proprietario.
Fatto sta che la dottoressa Rosario si è trovata a Ferragosto senza l’ambulatorio “storico” dove aveva sempre ricevuto Giliberti e senza che il Comune di Latina avesse ancora fornito una risposta certa sull’utilizzabilità o meno dei locali del Centro Civico. E, con il rischio di non poter esercitare l’attività di medico convenzionato, la dottoressa si è trovata uno studio a Latina centro dove attualmente svolge la sua professione. Solo nelle more di quest’ultimo passaggio, il Comune ha dato possibilità di poter esercitare presso i locali del Centro civico di Borgo Grappa per sei mesi. Fuori tempo massimo, evidentemente.
Nonostante questo, così come successo a Borgo Sabotino, il nuovo medico di medicina generale ha scelto di esercitare solo nella sede di Latina centro.
Da tenere presente, inoltre, che gli ambulatori non sono gratuiti e hanno costi di gestione. Sarà stato anche questo a influenzare al scelta della nuova dottoressa? Ad ogni modo, alla fine della corsa, i cittadini di Borgo Grappa si trovano, di fatto, senza un medico di medicina generale così come lo hanno concepito per 40 anni.
E già qualcuno si aspetta che, in campagna elettorale, i tanti candidati tra sindaci e consiglieri facciano capolino nella piccola di città di fondazione a due passi da Rio Martino. Si spera per risolvere il problema poiché, almeno per questo caso, è bandita ogni forma di propaganda: con la salute e il medico di famiglia non si scherza.