Nicoletta Zuliani si candida Sindaco di Latina. A dare l’annuncio è lei stessa con un comunicato. È il quinto candidato ufficiale
E siamo a cinque. Dopo Damiano Coletta (Sindaco di Latina), Antonio Bottoni, Annalisa Muzio e Gianluca Bono (candidato 5stelle in attesa dell’ufficialità), arriva Nicoletta Zuliani attuale consigliere comunale, da due consiliature esponente del Partito Democratico locale e fuoriuscita da una settimana dai Dem tra clamori piuttosto provinciali e guelfo-ghibellinismi pontini.
Da alcuni bollata come opportunista (vedi il suo ex compagno di partito e attuale Direttore del Parco del Monte Aurunci Giorgio De Marchis), da altri come coraggiosa. È né l’una né l’altra: non è opportunista perché fare il Sindaco in Italia è un compito gravoso che dovrebbe far riflettere anche chi non è proprio cosciente delle responsabilità che potrebbe avere – altro che opportunismo, un sindaco, non da oggi, è il politico più esposto nel Belpaese; non è coraggiosa – anzi, il coraggio non c’entra proprio un tubo – perché voleva candidarsi sindaco da tempo e trovando un partito – i Dem – che hanno deciso di appoggiare Coletta, non aveva più il suo spazio. Semplice, il coraggio lasciamolo in pace.
Lei, peraltro, che per i primi quattro anni di consiliatura ha condotto un’opposizione spietata a Lbc. E ha fatto benissimo, solo che durante Maiettopoli non la si vedeva né la si sentiva se non per timidi interventi.
Ad ogni modo, è la seconda donna che si candida e questo è un dato oggettivo ma non un valore aggiunto: si deve guardare alle persone, non al sesso.
Ora tocca vedere chi l’ha sosterrà perché, a differenza delle circostanze che la vedono come candidata in pectore di un terzo polo (ma quanti sono questi poli? Non era la Muzio il terzo polo?), supportata da Azione, la verità è che oltreché al partito di Calenda, ci sono per ora solo alcune interlocuzioni in corso con gruppi più o meno disparati e ancora poco noti.
Tuttavia la Zuliani c’è, è disponibile, forte anche di centinaia di voti derivanti sempre dal suo stesso bacino di voti fondamentalmente immoti.
Aspettando il centrodestra, destinatario dell’ennesima bordata pervenuta dalla seconda parte dell’inchiesta di Fanpage che ha tratteggiato ancora il leader leghista Claudio Durigon in rapporti con un misterioso uomo vicino ai Servizi Segreti tra nomine e turnover poco chiari ai vertici della Guardia di Finanza, le elezioni di Latina 2021 ancora non vedono accendersi il dibattito. Nessuno, per la verità, sa qual è l’idea di città di coloro che si candidano e, francamente, interessa il giusto. A parte le strade e il decoro, sembra che ai latinensi non importi un granché il cosiddetto “programma”, stretti da una stagione pandemica che non accenna a finire.
Nella nota (leggila si seguito) di Zuliani, al di là delle frasi di posizionamento politico – né con i partiti definiti “asfittici”, né con il civismo definito “leggero” -, le frasi di rito sull’isolamento infrastrutturale (leggere alla voce “autostrada Roma-Latina”, ancora lei!) e l’argomento sempre in voga dei giovani asserendo che Latina ha bisogno di un profondo rinnovamento della classe politica. Per farlo, si propone lei stessa, in politica da dieci anni.
Accenni sulla criminalità organizzata? Zero carbonella ma già ci aveva abituati ai tempi di Maiettopoli.
LA NOTA – “Latina ha bisogno di un profondo rinnovamento della classe politica: deve abbandonare la strada dello scontro ideologico in cui si sostiene una tribù contro un’altra, e deve innestare una logica di legalità in tutti i circuiti, interni ed esterni ai gruppi che fanno politica. Non si può gestire la cosa pubblica con integrità se i partiti non riescono ad avere anticorpi efficaci contro le connivenze e contro l’esercizio del potere a favore di pochi a discapito dei molti. Se la politica non parte dall’etica e non la pratica, non può rivendicare di essere la soluzione dei problemi dei cittadini”.
“Non è necessario dover scegliere tra i partiti asfittici ed un civismo leggero. I partiti, che pur annoverano persone di qualità, stritolano le buone esperienze che hanno al proprio interno per lotte di potere, lotte di corrente, svuotandosi dell’anima e della passione politica.
Il civismo leggero, invece, non si dimostra capace di tradurre le istanze dei cittadini in politiche e soluzioni solide e un know-how amministrativo indispensabile. Una terza via esiste ed è la via dell’ascolto dove le istituzioni ragionano ed elaborano proposte e la politica le trasforma in soluzioni alte”.
“Siamo la prima città del Lazio dopo Roma ma soffriamo un isolamento infrastrutturale e un ritardo di offerta aggregata di servizi che non motivano le imprese importanti ad investire nel nostro territorio.
Potremmo dare un’offerta turistica importante ma fino ad oggi questo settore è stato totalmente ignorato da tutte le amministrazioni ed è rimasto un settore inespresso.
La tematica ambientale sarà una reale opportunità e richiede una capacità progettuale e organizzativa elevatissima per riuscire a realizzare nei tempi gli obiettivi stabiliti nel PNRR con una transizione energetica che rivoluzionerà la nostra quotidianità.
Soffriamo di un’emorragia di giovani locali che trovano occasioni formative di qualità altrove in Europa, vengono valorizzati per le loro competenze all’estero e non possono “rientrare” per mancanza di opportunità; per contro abbiamo una popolazione di 5000 studenti universitari nel nostro comune che risultano come dei fantasmi e per i quali nulla si fa.
Urbanistica, sport, cultura, imprenditoria di eccellenza, marina di Latina, tutti sappiamo quanto ritardo è stato accumulato su questi fronti”.
“Per questo e per quanto i miei concittadini hanno a cuore, mi dichiaro disponibile a costruire un progetto aperto, oltre gli steccati ideologici insieme a chi vuole offrire un altro futuro a Latina.”