Norma: brillante operazione antidroga, smantellata piazza di spaccio. Tre persone arrestate, un obbligo di firma e sequestro di sostanze stupefacenti
Ieri pomeriggio 10 giugno, a Norma, i Carabinieri del locale Comando Stazione e del Nucleo operativo e radiomobile del Reparto Territoriale di Aprilia, guidato dal Colonnello Riccardo Barbera, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Latina Mario La Rosa, su richiesta del Sostituto Procuratore Valentina Giammaria e del Procuratore capo Giuseppe De Falco, hanno tratto in arresto due 41enni e un 30enne del luogo per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Si tratta di Antonio Cavicchioni detto il “Tarantola”, soggetto noto alle Forze dell’Ordine, la moglie Manuela Colaluca, e Daniel Focaccia che si sarebbe rifornito dai coniugi per poi rivendere a sua volta.
Nello stesso ambito, è stata emessa anche una misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliero alle forze dell’ordine nei confronti di una 46enne, Stefania Mattocci, anch’ella del posto, che è accusata di aver spacciato a domicilio. Indagato anche un altro assuntore che non è stato destinatario di nessuna misura cautelare.
L’ordinanza è scaturita da mirate e minuziose indagini che hanno avuto inizio nel febbraio 2020 e supportate da particolari attività tecniche (comprese telecamere fissate da maggio 2020 attorno alla casa degli arrestati odierni) e servizi di osservazione, controllo e pedinamento, a seguito dei quali è stata documentata la costituzione di un sodalizio criminale che aveva occupato la locale piazza di spaccio, cedendo sostanze stupefacenti del tipo cocaina ad assuntori del luogo.
Lo spaccio avveniva da casa degli arrestati lungo via Gramsci: una sorta di mini market della droga con i clienti che davano i soldi e i pusher che gli lanciavano la droga dalla finestra.
I due 41enni, marito e moglie, Antonio e Manuela Cavicchioni, sono stati condotti presso le Case Circondariali di Rieti e Rebibbia, mentre il 30enne Focaccia, che avvertì i coniugi di essere stato seguito e fermato dai militari (è considerato dagli inquirenti un trait d’union tra pusher e consumatori), è stato invece posto agli arresti domiciliari.