EX PRO INFANTIA: PROCURA CHIEDE RINVIO A GIUDIZIO PER GLI INDAGATI

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Cantiere Ex Pro Infantia sequestrato
Cantiere Ex Pro Infantia sequestrato

Ex Pro Infantia a Terracina: il sostituto procuratore della Procura di Latina ha chiesto il rinvio a giudizio per Dirigente e Funzionario del Comune di Terracina

Chiuse le indagini sul complesso della Ex Pro Infantia, per la Dirigente del Comune di Terracina “Riassetto e Governance del Territorio e delle Attività Produttive”, architetto Claudia Romagna, e il Capo Settore “Urbanistica, S.U.E. e Area Tecnica SUAP”, ingegnere Roberto Biasini, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. Una richiesta che, presumibilmente, è arrivata anche per gli altri due indagati: il progettista nonché direttore dei lavori del cantiere, il geometra Giuseppe Zappone e e l’ex amministratore unico della società Residenze Circe Srl Andrea Ruggeri.

Nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano viene contestata l’abusiva lottizzazione dell’area che, a seguito della dichiarata incostituzionalità del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) da parte della Corte Costituzionale, non poteva al momento rientrare nell’applicazione della normativa sulla rigenerazione urbana

Il Comune, secondo la Procura di Latina, avrebbe potuto rilasciare solo autorizzazioni relative agli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recupero statico ed igienico e restauro conservativo, conformemente alle cosiddette “norme di salvaguardia” della Legge regionale 24/1998. Invece, per l’area in questione, ossia quella della Pro-Infatia, gli inquirenti ritengono che manchino i presupposti di legge alla base del rilasciato permesso a costruire, che autorizzava invece la demolizione e ricostruzione con modifica delle sagome, con uno evidente stravolgimento dell’attuale assetto urbanistico. Tutto ciò avrebbe comportato una modifica di destinazione d’uso del compendio immobiliare di natura speculativa, diretta alla realizzazione di un complesso residenziale composto da due fabbricati suddivisi in cinque piani, una piscina e due campi da paddle – opere per un valore stimato di circa 40 milioni di euro

La richiesta di rinvio a giudizio per Romagna e Biasini è arrivata presso l’ente comunale che ha disposto, come da prassi, il procedimento disciplinare e la sua sospensione, in attesa del processo ed eventualmente delle condanne o meno. Contestualmente, per la Dirigente Romagna, inoltre, oggi scade l’incarico (ex art. 110) come Dirigente. L’architetto, in qualità di dipendente, rimarrà comunque nel Comune di Terracina.

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