Contratto di quartiere Nicolosi/Villaggio Trieste a Latina: Giunta revoca una precedente delibera e ne approva un’altra per non perdere 10 milioni di euro di finanziamento
Una storia lunga e tortuosa quella del Contratto di Quartiere II che, dapprincipio, avrebbe dovuto intervenire su Nicolosi, Villaggio Trieste e Latina Scalo e che, poi, a seguito di un un finanziamento di minore entità, ha sacrificato la terza zona della città la quale, per numero di abitanti, risulta quella più popolosa.
Tutta la vicenda è stata spiegata e riassunta alla Giunta Coletta dalla Dirigente Servizio Politiche di Gestione ed Assetto del Territorio Eleonora Daga ed inizia più di tre lustri fa, anno di grazia 2005, con un decreto del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di allora che stanziava milioni di euro per le periferie.
Dopo pochi mesi, a gennaio 2006, viene sottoscritto, tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Lazio, l’Accordo di Programma per la realizzazione degli interventi finanziati nell’ambito regionale del programma innovativo denominato “Contratti di Quartiere II (CdQII)”. Tra questi, erano compresi due interventi che riguardavano Latina: uno a Latina Scalo per un importo di 9 milioni e 900mila euro e l’altro nel quartiere di fondazione del “Nicolosi” per un importo di 10 milioni di euro. In seguito, quest’ultimo intervento, tramite un protocollo e una convenzione in accordo tra Comune, Ministero, Regione e Ater, diviene più propriamente “la realizzazione degli interventi sperimentali e l’attuazione del programma di sperimentazione nell’ambito del CdQII “Nicolosi – Villaggio Trieste”. Latina Scalo esce dal finanziamento.
Passano 6 anni e nel 2013 viene fuori una necessità. Dal momento che al progetto occorre il via libera di un Comitato Paritetico (Ministero e Regione Lazio), tra l’Ufficio Contratti di Quartiere II, i tecnici progettisti e i funzionari Regionali viene riscontrata quella che la stessa Dirigente del Comune di Latina definisce “la discrasia tra l’entità degli interventi nel quartiere Nicolosi/Villaggio Trieste attualmente coperti dal finanziamento concesso di 10 milioni di euro e il costo dell’intervento globale precedentemente indicato nel progetto esecutivo pari a 15.700.000 euro“.
Una “discrasia” di quasi 6 milioni di euro evidentemente non risolta poiché, nel 2014, la Regione Lazio comunica all’Ente di Piazza del Popolo che il finanziamento pubblico assegnato per la realizzazione degli interventi ricadenti nel Contratto di Quartiere II – (Nicolosi/Villaggio Trieste) era stato revocato dal suddetto Comitato Paritetico.
Ne nasce un ricorso al Tar del Comune di Latina che, buon per l’Ente, si risolve con un’ordinanza del Tribunale amministrativo che annulla il provvedimento di revoca del finanziamento assegnato al Comune di
Latina in quel lontano 2005.
Tutto bene solo che sono passati 2 anni da quando i soldi erano stati revocati fino alla pronuncia del Tar. Dal 2014 al 2016 per i quartieri Nicolosi e Villaggio Trieste rimane tutto fermo. Un incidente di percorso sanguinoso considerato che si tratta di zone problematiche e in cui il degrado non manca.
Il 23 giugno 2016, vengono quindi riprogrammate le opere previste nel Contratto di Quartiere II Nicolosi/Villaggio Trieste, nel quale si evidenzia che “lo stato della progettazione delle opere inserite nel Programma è di livello esecutivo opportunamente validato e come tale immediatamente appaltabile”. Eppure due anni sono stati persi a carte bollate. Ma andiamo avanti.
Secondo la Regione Lazio, il il Comune di Latina può rimodulare i suoi interventi nel programma del Contratto di Quartiere II, sottoponendoli all’approvazione della Giunta municipale, prima di ripresentare tutto alla Regione Lazio e puntare all’appalto dei lavori.
Ecco allora che veniamo al presente amministrativo-politico. Nell’ottobre del 2016, la Giunta Coletta approva lo schema delle opere prioritarie e l’atto di indirizzo per il programma di Intervento complesso denominato Contratto di Quartiere II “Nicolosi- Villaggio Trieste”, e invia tutto alla Regione Lazio e al Comitato Paritetico del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti affinché sia valutato. Sembra il gioco dell’oca come per molte vicende amministrative e burocratiche che si vedono in ogni Ente del Bel Paese: in pratica, nello specifico, tutto torna dove si era fermato, all’ormai famigerato Comitato Paritetico.
Lo schema partorito dall’amministrazione Coletta, però, non va a buon fine perché la Regione, nel 2018, due anni dopo la delibera, chiede di rimodularla. E, allora, con Delibera di Giunta Comunale n.181 del 20 giugno 2019 – è passato circa un altro anno – l‘Amministrazione Comunale redige una prima proposta di rimodulazione sulla base di una relazione del gruppo tecnico di progettazione e invia di nuovo tutto in Regione Lazio.
A febbraio 2020, la Regione Lazio rende noto che il Comitato paritetico, nel novembre 2019, ha ritenuto necessario acquisire, in tempi brevi e certi, il nuovo quadro economico del programma, rimodulato a seguito
dell’aggiornamento dei costi previsti per l’esecuzione degli interventi. In poche parole: il Comitato Paritetico non è convinto della fattibilità normativa ed economica e chiede al Comune di Latina “una relazione che rafforzi ed argomenti le motivazioni che hanno portato alla necessità di
rimodulare gli interventi”.
Nel corso del tempo, alcune opere sono state realizzate con fondi comunali e almeno un’altra è uscita fuori dal Contratto di quartiere. Si tratta della Scuola e del Centro Anziani di Via Ezio che, come vedremo, rimarranno fuori del tutto dal finanziamento.
Rimangono in piedi, dopo l’estenuante trafila, quattro opere: la realizzazione del Polo civico (edificio B) e sistemazione a verde ed arredo urbano in Piazza Berlinguer (15 mesi il tempo stimato per la realizzazione); il Centro amministrativo e il Centro Culturale con parco circostante in Via Ezio e riqualificazione parco in Via Virgilio (18 mesi il tempo stimato per la realizzazione); la struttura sportiva polivalente Pantanaccio (18 mesi il tempo stimato per la realizzazione); un edificio residenziale per studenti universitari all’interno dell’area dell’Università (15 mesi il tempo stimato per la realizzazione).
Esclusa, come accennato, la ristrutturazione della scuola materna e del Centro Anziani in Via Ezio. Opere considerate non prioritarie per l’attuazione del Contratto di Quartiere e “per cui verrà preso in considerazione solo se saranno accantonate somme derivanti dai ribassi d’asta non utilizzabili per le opere complementari ai progetti indicati come prioritari“.
Una proposta di approvate una nuova delibera, quella del Servizio Gestione del Territorio del Comune di Latina, che non poteva essere rifiutata dalla Giunta poiché, come si legge nella delibera approvata ieri 11 maggio dal medesimo esecutivo, “la mancata approvazione di tale proposta potrebbe causare la revoca del finanziamento di 10 milioni di euro da parte del Comitato Paritetico con gravi ripercussioni sulla realizzazione delle opere già progettate“.
Finora di spese tecniche di progettazione sono stati impiegati oltre 770mila euro di cui più di 590mila erogati da Regione Lazio e Ministero Infrastrutture e Trasporti.
La Giunta Coletta, quindi, revoca la precedente delibera del 2019 considerata non idonea dalla Regione Lazio e approva il nuovo atto con cui dà mandato al Dirigente del Servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio Eleonora Daga, anche nella qualità di RUP , di porre in essere tutte le attività e procedimenti per avviare la realizzazione delle opere.
Sarà finita? O ci saranno altri Comitati Paritetici? Quello che è certo è che il Comune di Latina ha rischiato di perdere i soldi del finanziamento e l’intervento della Giunta è stato in extremis sollecitato da un Settore tecnico in ragione di una delibera non idonea. Basterà? Boh.