Nella mattinata del 4 maggio, con un atto politico collettivo, l’opposizione del Comune di Itri, congiuntamente ad una parte della maggioranza che sosteneva il Sindaco Antonio Fargiorgio, ha rassegnato le dimissioni dalla carica e dalle funzioni di Consigliere comunale
L’atto che ha decretato la fine dell’Amministrazione Fargiorgio è stato reso a firma dei Consiglieri comunali di minoranza Osvaldo Agresti, Giuseppe Cece, Vittoria Maggiarra, Salvatore Mazziotti, Elena Palazzo e Paola Soscia, nonché dei Consiglieri di maggioranza Ciccarelli Anna, Di Fazio Nicola Orlando, Salvatore Ciccone e Saccoccio Stefania, rappresentanti la metà più uno dei componenti la massima Assise cittadina itrana.
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“Un atto obbligato – spiegano all’unisono i Consiglieri di opposizione -. Dopo la revoca, da parte del Sindaco, di tutte le deleghe assessorili, con conseguente azzerramento della giunta, e dopo le dimissioni dalla carica di primo cittadino rassegnate dallo stesso Fargiorgio nella giornata del 3 maggio, la soluzione all’immobilismo del paese e all’impossibilità di assicurare il normale funzionamento degli organi amministrativi e dei servizi alla cittadinanza non poteva che essere quella dello scioglimento ultra dimidium del Consiglio comunale.
“Un atto di responsabilità – incalza l’opposizione politica -, finalizzato a restituire dignità e rispetto alle rappresentanze istituzionali democraticamente elette dai cittadini, ma, soprattutto, volto a risollevare il paese dalla profonda paralisi e a consentire, attraverso l’intervento governativo di un Commissario straordinario, lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali e l’approvazione di atti fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa, quali, il bilancio di previsione e i documenti di programmazione ad esso connessi”.
“La nostra opposizione, come chiaramente certificano gli atti e le azioni politiche messe in campo negli ultimi anni, non è mai stata ideologica o strumentale, bensì ha sempre rappresentato, in modo oggettivo e concreto, la realtà di un’Amministrazione claudicante, inadeguata e disorganica, come pure ha rappresentato il bisogno, sempre crescente, di giustizia sociale, di equità e parità di trattamento, di legalità e legittimità. Tante le battaglie condotte e portate avanti dalle forze di opposizione sui grandi temi a difesa e a beneficio del territorio, andando sempre a compulsare e a spronare un’Amministrazione per lo più dormiente ovvero propesa verso interessi particolari anziché generali”.
“Le nostre dimissioni – precisano i Consiglieri di opposizione – sono state rese nel rispetto massimo dell’Istituzione civica di appartenenza e osservando pedissequamente la procedura dettata dal Testo Unico degli Enti locali (art. 141, comma 1, lett. b), n. 3 D.Lgs 267/2000). Il tutto si è svolto all’interno dell’Aula consiliare, luogo di lavoro e di dialogo della massima Assise cittadina, proprio laddove inizia e finisce la vita di ogni Amministrazione, alla presenza del Segretario comunale, quale Organo di garanzia della Trasparenza e della legittimità degli atti, nonché alla presenza del Comandante della Polizia Locale, anche nella sua qualità di Vice Segretario comunale. La procedura, così come azionata, è stata voluta al precipuo scopo di porre fine ad una serie di tentativi maldestri del Sindaco Fargiorgio (e di ciò che restava della sua coalizione di maggioranza) di prendere tempo o di aggrapparsi alle scadenze dettate dal Governo nazionale, a discapito delle impellenze derivanti dalla pandemia in atto e dal forte declino economico-produttivo del paese”.