Latina, parcheggio Parco San Marco: il Partito Comunista del capoluogo boccia il progetto di Latina Bene Comune
LA NOTA – Ogni giorno quando sorge il sole Latina sa che deve correre più veloce della giunta Coletta per non essere snaturata. Ogni mattina quando sorge il sole la giunta Coletta ne inventa una per far parlare di sé. Dalla “banda degli onesti” la prima cosa che ci saremmo aspettati per la città era il piano regolatore ma, in linea con quelli di prima, non se ne è vista neanche l’ombra. Si va avanti alla giornata: skate park ai giardini (oggi si, domani nì dopodomani no), questura-asilo-centro anziani-case popolari all’ex icos, acquisto ex banca d’Italia, progetto si progetto no al mercato annonario. Il primo che alza la mano ha vinto e la città non ha una linea guida di sviluppo. La giunta Coletta si sveglia e decide di cancellare un altro pezzo di area verde al Parco San Marco per trasformarlo in un parcheggio in prossimità dell’ospedale.
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Una soluzione che, lungi dall’essere sufficiente a risolvere il problema della sosta, sembra una “toppa” momentanea: basterebbe non far pagare la sosta nel parcheggio (molte volte semivuoto) dietro l’hotel de la Ville, ma d’altronde viviamo nella società che ha parcheggi gratuiti nei centri commerciali e a pagamento davanti agli ospedali.
Non passa neppure per la testa della giunta di investire seriamente nel potenziamento del trasporto pubblico e delle linee che passano vicino all’ospedale. Il trasporto pubblico urbano, a Latina, è una questione che chiede davvero di essere affrontata in maniera decisiva: se si intervenisse sulle tariffe, sulla frequenza, percorso e orari delle corse, se si investisse in più linee, potrebbe rappresentare una reale e concreta soluzione al problema del traffico e dei parcheggi.
Invece, ottenuti i fondi europei per l’ecologia, si decide di invadere un’area verde, per trasformarla in parcheggio (trasferendo poi la terra in un altro parco, piazza Ilaria Alpi…1800 metri cubi da quanto riportato dalla stampa). Invece di curare e di rispettare l’esistente, sembra quasi che l’unico scopo dell’amministrazione sia lasciare il segno nella città.