In attesa del Consiglio di Stato, il Comune di Latin affida i servizi balneari indispensabili delle spiagge libere alla cooperativa di Sezze Blue Work Service
Una gara d’appalto per i servizi riguardanti la tutela della salute e dell’incolumità pubblica sulle spiagge libere di Latina, per il biennio 2020-2021, che è stata, per utilizzare una perifrasi, piuttosto tortuosa.
A febbraio, marzo e aprile 2020 l’approvazione dei tre verbali di gara con i quali, a conclusione dei lavori della Commissione giudicatrice, è stata certificata come vincente la proposta di aggiudicazione del servizio alla
Terrapontina SRLSU, basata a Terracina: un’offerta con ribasso del 12,91% su un importo a base di gara di 201.907,12 oltre IVA 22%: in totale 214.525,91 euro per due anni.
Pochi mesi fa, passata l’estate 2020, a novembre il Tar boccia l’assegnazione della gara d’appalto alla ditta vincitrice di Terracina, condannando il Comune al risarcimento della società arrivata seconda, ossia la Blue Work setina.
Per i giudici l’amministrazione pontina “ha ritenuto non rilevante l’omessa indicazione delle condanne riportate per reati in ragione della concessione del beneficio della non menzione e della sospensione condizionale della pena“.
“In realtà – si legge nella sentenza – il beneficio della non menzione e della sospensione penale della pena, al pari dalla mancata comminatoria della pena accessoria comportante l’interdittiva inerente l’esclusione dalla partecipazione delle procedure di affidamento e della stipula dei contratti, non esime il partecipante dall’obbligo di dichiarare le condanne riportate”.
Lo stesso Tar del Lazio, decidendo sul ricorso proposto dalla coop Blue Work Service (che gestisce analogo servizio nella vicina Sabaudia), risultata seconda nella graduatoria, stabiliva che “per la stagione 2021 è possibile il risarcimento in forma specifica mediante subentro della ricorrente alle condizioni dalla stessa offerte. Con riguardo alla stagione conclusa (ndr: quella del 2020, gestita dalla Terrapontina di Terracina) il risarcimento deve essere corrisposto dal Comune di Latina per equivalente, mediante l’attribuzione di una somma che viene determinata in via equitativa nella misura onnicomprensiva del 10% calcolato sulla metà della somma costituente l’offerta economica complessiva formulata dalla ricorrente“.
Il Comune di Latina, però, non ci sta e propone tramite avvocatura dell’Ente ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza dei giudici amministrativi di primo grado. Solo che, il 22 marzo scorso, l’Avvocatura comunica al Comune che, nonostante aver rappresentato nel ricorso che sarebbe stato prossimo l’avvio della stagione balneare 2021e, quindi, si chiede che il ricorso sia discusso prima di ombrelloni e tintarelle, l’udienza innanzi al Consiglio di Stato viene fissata solo per il giorno 11 novembre 2021, cioè a stagione balneare bella che finita.
Ecco, allora, che il Dirigente del Servizio Ambiente, con delega per la Marina di Latina, Giuseppe Bondì, tramite determinazione datata 23 marzo, ha annullato l’aggiudicazione dei “servizi balneari indispensabili” affidati alla Terrapontina, revocando di conseguenza l’impegno di spesa assunto per l’anno 2021 di 107.262,96 euro e affidando per la medesima cifra lo stesso servizio alla coop setina Blue Work.
Una decisione, quella del servizio Demanio marittimo, necessaria e improcrastinabile che mette nella condizione le spiagge libere di Latina e, soprattutto, il Comune, di avere come gestore della sicurezza (i cosiddetti e volgarmente noti bagnini) una coop con cui, per la stagione che sta per iniziare, si è in causa.
E se poi il Comune dovesse vedere ribaltato il verdetto del Tar da Palazzo Spada? L’ente avrà pagato una ditta, con oltre centomila euro, senza che questa fosse legittimata.