Il caso di una donna che si sposa, torna dal viaggio di nozze e viene licenziata. Il Tribunale di Latina dichiara nullo il licenziamento
Siamo nel 2019, quando la dipendente di una società di Latina decide di convolare a nozze. La sua azienda, operante nel settore metalmeccanico, con oltre 30 dipendenti, la licenzia addebitando alla donna mancanze anche gravi, per di più di rilevanza penale. È così che Monia, questo il nome della donna, viene mandata via per giusta causa senza preavviso.
Monia, ritenendosi discriminata e avendo capito le reali motivazioni inerenti il licenziamento, sceglie di fare causa. Difesa dall’avvocato Fabio Leggiero, giuslavorista del Foro di Latina, il licenziamento viene impugnato dinanzi il Tribunale di Latina-Sezione Lavoro.
Ieri (24 febbraio), il Tribunale di Latina – giudice del Lavoro Umberto Maria Costume – ha accolto totalmente la tesi difensiva della lavoratrice accertando la natura discriminatoria e la violazione della legge in materia di pari opportunità nei rapporti di lavoro tra l’uomo e la donna.
Così facendo il Tribunale ha acclarato la reale motivazione, ritenuta illecita, alla base del provvedimento espulsivo dichiarandolo nullo, cioè inesistente, e condannando la Sermonetal srl – questo il nome dell’azienda – all’immediata reintegra ed al pagamento di tutti gli stipendi dalla data della sua estromissione dal lavoro sino alla ripresa in servizio.
Commenta così la sentenza, l’avvocato Fabio Leggiero legale della lavoratrice: “Finisce un incubo per la dipendente rientrata dal viaggio di nozze e messa alla porta. È stata dimostrata la reale motivazione sottesa in capo al licenziamento, nessuna grave inadempienza, ma solo la circostanza ovvero il fatto che aveva determinato il licenziamento cioè che una donna al pari di un uomo non abbia il diritto di sposarsi. In questo momento storico particolare dobbiamo tutti riflettere, affinché alcuni stereotipi a colpi di sentenza ed interventi normativi, siano messi al bando, a tutela della parità di genere e di quel diritto alle pari opportunità tanto richiamato dai padri costituenti e soprattutto dallo Statuto dei Lavoratori, e traslato dal mondo del lavoro alla società civile per un modello di democrazia paritaria e per una società più riguardosa dell’individuo di qualsiasi genere esso sia“.