Forno crematorio a Sant’Angelo. A Gaeta oltre alla petizione popolare per dire no all’opera anche gli interventi della politica. PC: “No all’ennesima speculazione privata. Scinicariello (consigliere comunale): “Provincia ha rilasciato pareri negativi”
Il forno crematorio votato dal Consiglio Comunale di Gaeta torna a far discutere. Dopo l’indizio di una petizione popolare promossa dai cittadini che hanno evidenziato l’inidoneità dell’impianto e i problemi di salubrità, il consigliere comunale d’opposizione Emiliano Scinicariello, pur avendo votato a favore, si è reso conto che la Provincia di Latina aveva espresso “parere negativo sulle emissioni in atmosfera e sullo scarico di acque reflue” e per questo motivo ha presentato un’interrogazione alla Giunta.
“Nello scorso Consiglio Comunale – ha dichiarato Scinicariello lo scorso 9 febbraio – ho presentato un’interrogazione su quel progetto, partendo da un’autocensura. Ho fatto pubblicamente un “mea culpa” per aver votato, nel Consiglio del 25 novembre scorso, a favore del Giardino della Cremazione senza aver controllato tutti gli atti richiamati nella proposta di delibera. La proposta di delibera, che conteneva numerosi richiami ad atti propedeutici, recitava tra l’altro “i lavori della Conferenza (dei servizi) si concludevano positivamente con la Determinazione Dirigenziale n.764 del 18/09/2020, prendendo atto dell’unanimità dei pareri espressi in forma esplicita ed implicita (silenzio assenso). Ebbene, sono stato ingannato – ma la colpa è mia – dalle definizioni di “conclusione positiva” e di “unanimità dei pareri espressi”. Solo dopo ho appreso, però, che la Provincia di Latina aveva espresso “parere negativo sulle emissioni in atmosfera e sullo scarico di acque reflue”, e che ci si fosse limitati a chiedere alla Provincia più congrue motivazioni sul dissenso, in assenza delle quali si sarebbe fatto ricorso all’istituto del “silenzio-assenso”. Ho chiesto – ha concluso il consigliere – agli assessori competenti, ciascuno per la sua materia (Morini per gli aspetti sanitari, Matarazzo per la sicurezza), di impegnare l’amministrazione comunale a bloccare l’iter senza giungere frettolosamente al progetto definitivo e ad una nuova conferenza dei servizi, ma di accertarsi adesso ed in questa fase che si possano realmente rimuovere i problemi che hanno comportato il parere negativo della Provincia di Latina.L’iter amministrativo sarà anche corretto, ma il problema resta (un po’ come dire che l’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto)“.
Intanto, anche il Partito Comunista di Gaeta – Sezione Mandolesi è intervenuto sul tema, criticando aspramente l’amministrazione Mitrano: “Siamo di fronte all’ennesima grande opera che vede svendere la nostra salute e il nostro territorio per pochi euro al privato di turno. Un progetto letteralmente rubato al vicino Comune di Formia, che attualmente è sotto commissariamento, e proprio questa situazione deve aver spinto il Sindaco di Gaeta, come si evince da un suo intervento in Consiglio Comunale, ad accelerare i tempi di realizzazione dell’opera. Infatti con deliberazione di consiglio comunale numero 64 del 25/11/202, si confermava l’affidamento dell’area e della costruenda struttura in Concessione, tramite Project Financing per un periodo complessivo di 30 anni ponendo a base di gara un valore di circa 18,3 milioni di euro in cambio di un misero canone di Concessione di 13.500 euro l’anno“.
“In effetti la provincia di Latina, con nota prot. 27127 del 11.08.2020, acquisita in atti al prot. 38104 del 11.08.2020 – concludono i militanti – ha espresso il proprio parere negativo per quanto concerne le emissioni in atmosfera e sullo scarico delle acque reflue. l’Amministrazione Comunale invitava la Provincia di Latina a fornire più congrua motivazione al dissenso espresso, cosa mai avvenuta, preavvisando che, in difetto, avrebbe ricorso all’istituto del silenzio assenso. Il Partito Comunista esprime solidarietà alla lotta delle attività e dei residenti della zona S’Angelo contro la costruzione del Forno Crematorio, e invita tutta la cittadinanza a parteciparvi unita“.