Macabra scoperta dei Carabinieri di Aprilia: morto nell’abitazione dove si trovava ai domiciliari Gennaro Bruno, 60 anni, condannato per l’omicidio Guzzon
Il corpo di Bruno è stato rinvenuto dai militari arrivati a casa dell’uomo per il controllo usuale che si fa a chi sta scontando una pena: l’uomo si sarebbe impiccato. Il 60enne, infatti, era ai domiciliari da un paio di settimane dopo aver subito una condanna a 23 anni di reclusione per concorso in omicidio del 27enne Mario Guzzon avvenuto la notte del 14 febbraio 1999. Il giovane fu prima ucciso e infine bruciato sulla spiaggia di Tor San Lorenzo.
Il corpo di Guzzon venne trovato carbonizzato vicino a una Y10, rubata ad Aprilia e data alle fiamme, nei pressi del lido “Il Gabbiano”. Il 27enne sarebbe stato fatto inginocchiare sulla sabbia per poi essere ucciso con tre colpi di pistola calibro 7,65 alla testa. Dopo dieci giorni scattarono gli arresti per Bruno, conosciuto da tutti con il soprannome di “Gennaro te sparo”. Movente dell’omicidio, per cui Bruno, originario dell’avellinese, si era sempre professato innocente, fu individuato in un debito di droga.
La vicenda giudiziaria fu molto contorta. Bruno venne condannato in primo grado, assolto in Appello, per poi vedersi annullare la sentenza dalla Cassazione e da ultimo condannare in un secondo processo d’Appello.
Con lui, quella notte, secondo le ipotesi della magistratura, c’era anche Alessandro Torni che attendeva dagli ermellini la pronuncia definitiva pur professandosi innocente. Non saprà mai il verdetto: come Bruno, anche Torni detto “Il Negro” è morto, freddato sulla Laurentina, nei pressi di Ardea, nel 2008. Omicidio, il suo, senza colpevoli.