Vaccini agli over 80: nel Lazio raggiunte le 100mila prenotazioni. Esultano Zingaretti e Vaia, ma molti dovranno attendere marzo per la dose
“Vaccino per over 80 anni. Superati i 100.000 appuntamenti già fissati in meno di 24 ore. Nel Lazio prenotato un anziano su 4. Grazie a chi sta lavorando, ai cittadini per la pazienza e la collaborazione. Uniti vinceremo questa sfida“. Così su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
A stretto giro, è intervenuto anche Francesco Vaia, Direttore sanitario dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani”, in risposta a un tweet di Roberto Burioni che aveva criticato apertamente la strategia del Lazio su una scorta di una notizia che dava in ferie i dipendenti di Lazio Crea, l’organismo regionale che doveva garantire la funzionalità del sito di prenotazione, andato in tilt nella giornata di ieri.
Secondo il noto virologo: “Il ritardo di un treno significa arrivare tardi a un appuntamento, cosa grave ma riparabile. Il ritardo nelle vaccinazioni significa che tante persone che potrebbero non morire invece muoiono. Dovremmo stamparcelo bene nella testa, per nulla “serenamente”. Non perdiamo tempo“.
Dichiarazioni che hanno provocato la reazione di Vaia: “Per primi abbiamo sottolineato che a fronte di dati sempre più confortanti il numero di morti costantemente elevato era un dato inaccettabile.
Così come improcrastinabile era ed è l’esigenza di difendere le popolazioni più fragili, a partire dagli anziani. Rilevo con viva soddisfazione il risultato ottenuto dalla Regione Lazio che per prima in Italia si è mossa in questa direzione. L’alta percentuale di prenotati, ben 100mila nella sola prima giornata, è la dimostrazione concreta che alle parole si devono sempre far seguire i fatti. Rinnovo l’invito a non avventurarsi in questo periodo in sterili polemiche che fanno solamente male e disorientano l’opinione pubblica, mentre soprattutto noi uomini di scienza e chi si occupa della salute pubblica, dovremmo essere sempre più neutrali, scevri da interessi di parte e tutti dediti alla lotta contro il coronavirus”.
Il problema è che oltre ai ritardi provocati dal sito salutelazio.it che è andato in visibile crash, considerato il numero imponente di persone che si sono collegate nella giornata di apertura prenotazioni, ieri 1 febbraio, c’è anche un dato fin qui trascurato. Molti degli ottuagenari che si sono prenotati, infatti, dovranno attendere più di un mese per ricevere la dose. C’è chi, ad esempio, avendo prenotato oggi 2 febbraio, dovrà attendere l’8 marzo per la prima dose dell’antidoto anti-Covid e il 29 marzo per il richiamo. Ritardi dovuti alla diminuzione delle dosi Pfizer.
Non sterili polemiche ma sostenere che i tempi per l’agognata campagna di vaccinazione di massa si allungano è un dato oggettivo. E dire che il Lazio non è neanche la Regione più lenta, basti vendere l’esempio della Lombardia che ha farà partire le iniezioni agli over 80 da marzo.
La guerra dei vaccini si è aperta e il timore che non si esaurisca entro l’anno, al netto delle varianti di cui si conosce ancora poco e male, è più che mai realistico.