Botta e risposta tra il sindaco dimissionario di Formia Paola Villa e il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati: la questione è ancora il Covid e la gestione del virus al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Dono Svizzero”. Intanto continuano gli strascichi dopo la caduta della maggioranza
“Ancora oggi la separazione dei percorsi covid e non covid non c’è. Se mi rompo e vado al pronto soccorso, farò la lastra nella stessa radiologia dove vanno i pazienti sospetti positivi“. Queste le parole di Villa espresse anche nel video con cui comunicava pubblicamente la fine del progetto politico a Formia e le sue dimissioni da Sindaco.
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“Fino al 19 dicembre, giorno ultimo per ritirare le dimissioni, lavorerò affinché Formia, in piena pandemia, non vada in mano a un commissario prefettizio“. È il pungolo di Villa che, in più passaggi del video delle dimissioni, ha rimarcato la mancanza di responsabilità dei suoi ex alleati, e in particolare del promotore del gruppo “Ripartiamo con Voi”, Maurizio Costa, il quale di professione è un medico e, per tale ragione, secondo Villa, avrebbe anche un surplus di irresponsabilità nel pieno dell’emergenza sanitaria.
E come non bastasse, si fanno sempre più largo a Formia, voci, non confermate, che a far da sponda a Costa e ai suoi ci sarebbe stato anche un altro medico ed ex Sindaco, quel Sandro Bartolomeo considerato ancora dal civismo “villiano” il grande avversario. “Chi ha ordito questa operazione becera e chi ne ha diretto la regia“, questo il passaggio sibillino di Paola Villa nel video.
Fatto sta che per l’Ospedale “Dono Svizzero”, Villa non demorde: “Tornerò per l’ennesimo sopralluogo“. Senza contare che, prima delle dimissioni, il sindaco ha firmato un’ordinanza anti-Covid sulla Clinica Costa (atto dovuto in ragione di una nota dell’Asl), mentre la sua Giunta ha votato una delibera non proprio pro-status quo come quella del diniego alla proroga per tre lustri degli impianti di itticoltura e, ultimo ma non ultimo, un’altra delibera con cui è stata approvata la relazione sulle performance dei Dirigenti nell’anno di grazia 2019. Un provvedimento che per alcuni anni, al Comune di Formia, non si era mai visto: né obiettivi per i dirigenti, né parametri sulla valutazione degli stessi che irrimediabilmente si sono trovati sempre premiati col 100% dei risultati raggiunti.
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Ma è sul fatto sanitario che Villa insiste di più ed è su questo punto che ha trovato la replica del Direttore Generale dell’Asl Giorgio Casati evidentemente piccato dalla sue parole.
“È tutto gestito in sicurezza, chi vuole può venire a vedere – risponde il Dg Casati – Ci sono delle procedure che sanificano in sicurezza la strumentazione radiologica. È chiaro che se uno prevede che ci siano delle barriere fisiche, questo no. Ma non ce ne sono in nessun pronto soccorso italiano“.
“Chiaramente – conclude Casati con un passaggio diretto al sindaco Villa – sarebbe stato molto più semplice se il sindaco di Formia ci avesse autorizzato un anno fa a fare l’ampliamento del pronto soccorso. C’è una nota scritta del novembre 2019: stiamo aspettando ancora risposta“.
Dichiarazioni non certo tenere e inserite in una prospettiva di un anno critico per la comunità formiana, tra la pandemia che morde (ieri 17 casi), la politica in fermento e un sindaco dimissionario che, accusata dai suoi ex alleati di “isterismo” e parole “deliranti”, continua a lottare pur avendo poche opportunità di ristabilire una maggioranza che la sostenga. E chissà che il probabile fallimento dell’operazione non sia l’apripista, per l’attuale sindaco, verso una nuova esperienza civica, stavolta senza rapporti di forza e ricatti politici che hanno minato sin dall’origine l’azione amministrativa.