AVVOCATI A LATINA, I 10 CONSIGLIERI ALLA RESA DEI CONTI: “LAURETTI E IL CERCHIO MAGICO RESPONSABILI”

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Guerra tra toghe a Latina: al comunicato delle tre correnti – Avvocatura Unita, Anai e Movimento Forense – rispondono i dieci consiglieri dell’Ordine attualmente in carica

Ormai siamo oltre il volo degli stracci. Il durissimo comunicato dei dieci consiglieri dell’Ordine degli Avvocati arriva a un vero e proprio redde rationem, un j’accuse che individua in un unico responsabile la crisi che sta vivendo l’Ordine fiaccato da oltre un anno a causa di eletti ineleggibili, pronunce di Cnf, Cassazione, Consiglio di Stato, Tar, persino sedi chiuse per ragioni sanitarie pur tuttavia senza procedere a sanificazione. La fase di immobilismo velenoso è piena e il tasso di litigiosità è altissimo, a tal punto che si confondono, come spesso capita in politica, le ragioni e i torti.

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Insomma, tanto per rimanere nei termini forestieri, siamo allo showdown tra la nomenclatura legata a chi aveva vinto le elezioni dell’Ordine negli ultimi anni (compresa quella più “incriminata” di tutte: anno 2019) e coloro che, oggi, si sono insediati come nuovi Consiglieri dell’Ordine in ragione di uno scorrimento che, però, presenta alcune criticità evidenziate da Tar e Ministero della Giustizia.

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A risultare, per i dieci Consiglieri, come il grande responsabile della situazione di stallo, è Gianni Lauretti, ex Presidente dell’Ordine, da settembre scorso componente del Consiglio giudiziario presso la Corte di Appello di Roma e persino dato da Radio Elezioni Amministrative 2021 come possibile candidato sindaco per il Comune di Latina in quota centrodestra.

A firmare il comunicato che non risparmia l’ex Commissario Giacomo Mignano, considerato come responsabile per la carica che ricopre tuttora Lauretti, sono Umberto Giffenni, Maria Luisa Tomassini, Pierluigi Torelli, Maria Clementina Luccone, Alessia Verdesca Zain, Denise Degni, Marco Scarchilli, Maria Cristina Vernillo, Aurelio Cannatelli, Federica Pecorilli. Un particolare, quello della firma con nomi e cognomi, che viene contestato al precedente comunicato degli avversari di Avvocatura Unita, Anai e Movimento Forense, poiché quello non era firmato da colui che considerano il reale promotore della nota: ossia Gianni Lauretti.

nella foto (a sinistra) il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Latina
Nella foto (a sinistra) il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Latina, Giovanni Lauretti

LA NOTA – “L’invito alla “responsabilità” rivolto da una serie di liste e associazioni di avvocati (Avvocatura Unita, Anai e Movimento Forense) agli avvocati ‘autoproclamatisi’ consiglieri dell’Ordine di Latina, meriterebbe attenzione se – in calce a quel comunicato stampa – comparissero i nomi dei redattori e dei sottoscrittori. Sennonché il comunicato è privo di firme e di nominativi.

Forse per pudore, chi ha creato il caos nell’Ordine di Latina ha preferito nascondersi dietro ad acronimi e sigle.
Gianni Lauretti (capolista alle ultime elezioni di “Avvocatura Unita”), pur essendo l’ispiratore di quel comunicato stampa come anche di patetiche raccolte firme, non ha avuto il coraggio di firmare l’appello alla ‘responsabilità”. E bene ha fatto! Perché è il solo e vero responsabile dei due commissariamenti dell’ordine di Latina.

Nel 2015 ha deciso di candidarsi nonostante avesse già espletato più di due mandati consecutivi (per la precisione, sedeva in consiglio già da 13 anni).
Le elezioni furono annullate dalle Sezioni Unite della Cassazione, nonostante che l’Ordine da lui presieduto avesse affidato a un professore universitario (pagato da tutti gli iscritti) l’inutile difesa del risultato elettorale.

Corte di Cassazione
Corte di Cassazione

Nel 2017 ha continuato a candidarsi per presiedere anche il breve mandato sino alla scadenza naturale della consiliatura.
Nel 2019, incurante della sua ineleggibilità, ha ritenuto di doversi ricandidare ancora, salvo poi dimettersi, per evitare gli effetti dell’accoglimento del reclamo elettorale da parte del CNF, che poi lo ha dichiarato ineleggibile, così trascinando con sé tutta “Avvocatura unita”, prendendo a pretesto una polemica con la presidenza del Tribunale per la revoca di incarichi della sezione fallimentare che – peraltro – lo coinvolgevano personalmente.

Con quale coraggio si appella alla responsabilità chi ha la responsabilità esclusiva della situazione attuale dell’Ordine di Latina?
Con quale coraggio fa richiamo alla legalità proprio chi ha posto in essere una condotta contra legem, candidandosi in violazione del limite del doppio mandato?

Tale condotta è stata accertata come illegittima dalle Sezioni Unite della Cassazione, dal Consiglio Nazionale Forense, dal Consiglio di Stato e, infine, dal Tribunale Amministrativo Regionale.
Quale altra Magistratura dovrà rendere chiara a Gianni Lauretti la lettera della legge che gli impediva – sin dal 2015 – di candidarsi?

Giacomo Mignano
Giacomo Mignano

L’appello, più che alla responsabilità, dovrebbe essere rivolto alla riflessione: riflettano, coloro che hanno condiviso quel comunicato stampa, sul ruolo che hanno svolto nel determinare che il voto degli elettori fosse vanificato nell’interesse di uno solo di essi; riflettano sull’incarico istituzionale che Lauretti si è comunque assicurato grazie a un Commissario che, senza minimamente consultare il Foro, ha deciso di portarlo con sé in una sede in cui non aveva titolo per presenziare, e proporlo per quell’incarico.

Riflettano infine tutti i Colleghi, se davvero Lauretti, e il cerchio magico di chi ne ha acriticamente avallato le decisioni, meritino il consenso elettorale”.

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