Arriva dall’ex Sindaco Bianchi, la proposta di utilizzare gli ex Ospedali di Cori, Sezze e Priverno per l’assistenza dei pazienti Covid-19 positivi. “Stop alle strutture private”
“In qualità di ex amministratore del territorio nord della Provincia di Latina – scrive in una lettera, diffusa quest’oggi, Tommaso Bianchi ex Sindaco di Cori – colgo con sensibilità di farmi portavoce di tanti cittadini che, abitando in questi comuni, assistono stupefatti ad una situazione che si protrae ormai da diverso tempo e vedono i loro ex ospedali abbandonati, quando invece potrebbero essere riabilitati ad un uso consono all’accoglienza“.
A causa della recrudescenza del numero dei soggetti infetti da virus COVID-19 – prosegue Bianchi – l’Asl di Latina a fronte della saturazione dei posti letto occupati dai pazienti covid positivi si è organizzata in maniera tale che quotidianamente vengono trasferiti pazienti positivi che necessitano di assistenza o che devono continuare il periodo di quarantena fino alla negativizzazione in ambiente protetto, in strutture private situate in provincia di Latina (albergo Excelsior a Latina Scalo) e fuori provincia comprese quelle di Frosinone, Roma (in particolare la città di Civitavecchia) e financo in quella di Napoli”.
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“Queste strutture – incalza l’ex primo cittadino corese – sono di proprietà di noti gruppi privati che si occupano di assistenza sanitaria (vedi per esempio l’INI) e che in questo periodo stanno registrando un notevole incremento dei loro profitti prestando assistenza a basso tenore assistenziale fino a semplice assistenza alberghiera ai pazienti covid positivi della provincia di Latina, tutto ciò sarebbe accettabile e praticabile se questa provincia non fosse dotata di strutture ospedaliere chiuse ormai da tanto tempo, ma che potrebbero essere riattivate per assistere queste persone o semplicemente per accoglierle come case albergo per terminare la quarantena“.
“Sto parlando – conclude Bianchi nella lettera indirizzata al Presidente della Regione Zingaretti, all’Assessore alla Sanità D’Amato e al Direttore Generale Asl Giorgio Casati – dell’ex ospedale di Cori (oggi Ospedale di Comunità), Sezze e Priverno che si trovano poco distanti dalla Città capoluogo e che potrebbero servire egregiamente a questo scopo. È da tener conto infine che in queste strutture, che vedono la presenza dei PAT, sarebbe possibile anche l’intervento dedicato del personale qualora se ne ravvisasse, in emergenza la necessità“.