La conferma di Carla Amici come Direttore Generale dell’Azienda Speciale Carla Amici agita le acque interne della maggioranza a Terracina
Pronti, partenza e subito la Giunta Tintari si trova con una gatta da pelare. E non si tratta tanto dei copiosi debiti fuori bilancio che sono stati votati con le famigerate variazioni, atti per lo più dovuti, ma di una nomina, o meglio una (ri)nomina, che ha fatto infuriare non quel poco che c’è di opposizione nel consiglio comunale di Terracina ma il partito che, negli equilibri della maggioranza che supporta Roberta Tintari, dovrebbe essere l’architrave.
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Parliamo di Fratelli d’Italia, la casa del leader indiscusso a Terracina, ossia l’europarlamentare Nicola Procaccini, il quale, a quanto riporta una nota piuttosto esplosiva di Massimiliano Cesare Fornari membro del Direttivo provinciale del partito di Giorgia Meloni, sarebbe stato in qualche modo scavalcato dal sindaco Tintari e dall’assessore Di Tommaso che quella (ri)nomina l’hanno voluta fino in fondo sia nel consiglio d’amministrazione dell’ente strumentale sia nella conseguente delibera di giunta (votata all’unanimità).
Fornari, che è stato anche candidato alle ultime elezioni amministrative del Comune di Terracina con Fratelli d’Italia, parla come membro del Direttivo provinciale e cita l’ex sindaco Nicola Procaccini: “Disse – scrive Fornari – anche alla presenza dello scrivente, che quel contratto (ndr: di Carla Amici in qualità di Direttore generale dell’Azienda Speciale di Terracina) era non solo eccessivamente oneroso (equivalente all’emolumento del Presidente degli Stai Uniti, sic!) ma anche andava ricondotto nell’ambito delle fasce retributive dirigenziali del Comune stesso, senza considerare l’eccessivo sbilanciamento dei poteri statutari a totale favore del direttore tecnico“.
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E l’avvocato Fornari, ricordando la provenienza “Dem” di Carla Amici, menziona anche un pezzo forte della nomenclatura dei Fratelli d’Italia provinciale e regionale: Enrico “Fratone” Tiero, politico navigato, e ad oggi vice portavoce regionale del partito meloniano (ndr: da tempo in molti partiti si utilizza la parola portavoce, mutuata dai grillini della prima ora). Secondo l’avvocato di Terracina, “a prescindere da ogni considerazione tecnica e di merito sulla questione del rinnovo contrattuale, il fatto politicamente rilevante porta inevitabilmente a chiedersi quale concertazione tra le forze della maggioranza vi sia stata, ed in particolare nell’ambito del partito Fratelli d’Italia, al di là di quelli che sono i segmenti dell’amministrazione, importanti ma non esaustivi della linea d’indirizzo politico in cui l’intero partito avrebbe dovuto essere coinvolto, convinzione questa del tutto condivisa con il vice portavoce regionale, Dott. Enrico Tiero, il quale pure era, fatto gravissimo, totalmente all’oscuro della decisione di rinnovo contrattuale“. E aggiunge, inoltre, una questione tecnica: “La delibera del Consiglio di amministrazione risulta del tutto apodittica e lacunosa in relazione alle importanti questioni dei poteri statutari del direttore tecnico e del tetto di retribuzione, questioni su cui si spera si apportino dei tempestivi quanto opportuni correttivi da parte dell’organo competente, ossia il Consiglio comunale, il quale può sempre impartire direttive“.
Ad ogni modo, sul lato politico, se non un vero e proprio scavalcamento del partito guida della maggioranza poco ci manca, dal momento che, dopo il comunicato di Fornari, né Procaccini né Tiero hanno preso le distanze da ciò che ha scritto il membro del direttivo provinciale. Anzi, il silenzio rimane ed è assordante soprattutto per la Giunta Tintari.
E a mettere ancora di più il sale sulla coda alla vicenda è il fatto che a sponsorizzare la riconferma di Carla Amici (che ha inviato al cda una dichiarazione di assenza di motivi ostativi alla sua riconferma) alla guida dell’Azienda Speciale di Terracina c’era oltre che al sindaco Roberta Tintari, voluta a tutti i costi da Procaccini, Alessandro Di Tommaso, attuale Assessore alle Politiche Sociali, ma soprattuto ex consigliere comunale del Partito Democratico, il cui passaggio verso gli altri lidi rappresentati dall’attuale sindaco è stato sempre visto con diffidenza da Fratelli d’Italia cittadino e altri componenti del mondo procacciniano a Terracina.
Una diffidenza che ha dovuto scontare anche la Tintari vista sempre più come “civica” piuttosto che organica al partito di Procaccini, sebbene quest’ultimo le abbia affidato la sua eredità con grande convinzione. La conferma di Amici non aiuta certamente Tintari ad ammorbidire i falchi di Fratelli d’Italia.