Tentata estorsione: Francesco Viola, pregiudicato di Latina, è stato rinviato a giudizio per un episodio risalente al 2015
La vicenda è riconducibile all’agosto 2015 quando Viola fu arrestato dalla Squadra Mobile di Latina con il cognato Angelo “Palletta” Travali, capo zona della banda Don’t Touch e condannato in via definitiva nel processo che è scaturito dalle indagini su quel sodalizio (di cui faceva parte Costantino “Cha Cha” Di Silvio), come il medesimo Viola.
Dopo le condanne del 2015 nel processo Don’t Touch, l’anno successivo Viola fu rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone, insieme sempre a Travali, Corrado Giuliani e all’attuale collaboratore di giustizia Agostino Riccardo.
Secondo il pm Daria Monsurrò, Travali, dopo la cessione di un’auto, avrebbe voluto 15mila euro da un imprenditore del capoluogo pontino.
Al fine di ottenere la somma voluta, Travali, Viola, Giuliani e Riccardo avrebbero minacciato la vittima, contattandola per un appuntamento in un bar. All’incontro parteciparono Travali, Giuliani e Riccardo intimando il pagamento come “risarcimento” per una “denigrazione” subita da “Palletta”.
In seguito quei soldi sarebbero stati chiesti continuativamente da Viola, mentre Giuliani e Riccardo si sarebbero presentati sotto casa dell’imprenditore. Travali, infine, utilizzando il cellulare di Viola, avrebbe inviato un sms al 37enne, scrivendo: “So’ Angelo de Costanto, non me ne frega un cazzo, il problema l’avevi risolto adesso te lo sei creato, ti do tempo fino alle 12 dove avevi detto sennò ti do la caccia e sbrigate uomo senza parola”.
Dopo il rinvio a giudizio, Viola riuscì a dimostrare, tramite il suo legale, che la richiesta per il suo processo non fosse valido, non essendo stato notificato all’altro difensore dell’imputato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’eccezione fu presentata davanti al Tribunale di Latina che l’accolse rinviando i suoi atti alla Procura.
Oggi, invece, il gip Giuseppe Molfese ha disposto il rinvio a giudizio per Viola quella estorsione compiuta in concorso con Angelo Travali, Agostino Riccardo e Corrado Giuliani.