AstraZeneca ha interrotto i test clinici sul vaccino contro il Covid, allo studio insieme all’Università di Oxford, a causa di una reazione avversa palesatasi in uno dei partecipanti alla sperimentazione. Del vaccino in questione se ne sta occupando anche la Irbm, l’istituto di ricerca di Pomezia che ha realizzato il vettore virale
L’azienda farmaceutica AstraZeneca, che collabora con l’Università di Oxford, ha deciso di sospendere la sperimentazione del vaccino anti-Covid per una reazione che ha colto uno dei volontari in Gran Bretagna.
È la stessa società ad annunciarlo spiegando che lo stop temporaneo è “un’azione di routine che si adotta durante i test nel caso ci si trovi davanti a una reazione inspiegabile” e “per consentire le opportune verifiche da parte di una commissione indipendente“.
Subito dopo la dichiarazione, AstraZeneca ha perso il 6% nella Borsa di Wall Street a causa di questa sospensione di cui non si sa ancora la durata. AstraZeneca è una delle case già ad uno stadio avanzato – Fase III – sulle sperimentazioni di un vaccino contro il Coronavirus, assieme a Pfizer, Moderna e altre due multinazionali cinesi.
Il vaccino è entrato da alcune settimane nella fase finale della sperimentazione che in genere dura anni. Coinvolti migliaia di volontari in cinque paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Brasile e Sudafrica.
Diversi paesi europei, tra cui l’Italia, hanno già firmato un accordo con la multinazionale per la fornitura di 400 milioni di dosi.
I dati iniziali sui test erano apparsi molto promettenti, con il vaccino in grado di produrre una robusta risposta immunitaria e solo deboli effetti collaterali.
Interpellato da Fanpage.it, Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, ha dichiarato che “non è stata sospesa la sperimentazione, ma sono state bloccate le nuove vaccinazioni nei nuovi paesi. Attualmente è in corso una vaccinazione su 50mila persone in 5 paesi, che va avanti in attesa che si pronunci il comitato scientifico indipendente sull’unico quadro clinico avverso emerso. Aspettiamo il parere del comitato scientifico indipendente“.