La Cooperativa Tre Fontane che gestisce il Cas di Cori smentisce le accuse di Mohamed Tourè: nessuna violenza all’interno del centro di accoglienza migranti, al contrario è l’ivoriano l’unico responsabile di atti censurabili
LA NOTA DELLA COOPERATIVA TRE FONTANE – Riguardo agli articoli pubblicati sul centro di accoglienza di Cori, in provincia di Latina, la cooperativa sociale intende precisare quanto segue.
La fornitura di beni e servizi è stata regolarmente erogata in piena osservanza delle norme contrattuali stabilite tra la cooperativa e la prefettura di Latina. In riferimento all’episodio riportato dalla stampa, si evidenzia come Tourè abbia ricevuto un’assistenza socio-sanitaria e legale individuale e come egli abbia ricevuto tutti i servizi e i beni previsti. La cooperativa, inoltre, esclude in maniera categorica ogni forma di maltrattamenti e/o violenze da parte dei lavoratori del centro d’accoglienza.
Anzi, è da rilevare come l’unico caso di violenza registrato sia quello commesso dallo stesso Taorè allorché ,al momento del trasferimento, riversava la sua violenza contro suppellettili del centro e forze dell’ordine intervenute. A fronte di quelle affermazioni ritenute fuorvianti e diffamatorie, è stato dato mandato ai legali affinché tutelino la reputazione della cooperativa e il buon operato del personale ivi impiegato, che ha lavorato sempre in armonia e osservanza del proprio codice etico.
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