SABAUDIA, SCUOLA MATERNA “DUCA D’AOSTA”: LE DOMANDE DEL CONSIGLIERE CELEBRIN

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Scuola Duca D'Aosta
Scuola Duca D'Aosta di Sabaudia

Chiusura della Scuola Materna Paritaria “Duca d’Aosta” di Sabaudia: le domande del consigliere comunale Massimo Celebrin all’amministrazione

La decisione della scuola, ospitata nella struttura vicina alla parrocchia della Santissima Annunziata, retta dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, è arrivata a inizio giugno con un messaggio inviato ai genitori degli alunni: “Nonostante l’impegno e lo sforzo per trovare una soluzione alla crisi economica e sanitaria che ci ha travolto, siamo nell’impossibilità di proseguire nel servizio finora reso alla nostra comunità“. Per l’anno venturo 2020-21, la scuola non riaprirà i suoi cancelli.

A quel comunicato, ne seguì uno dell’amministrazione di Sabaudia che promise “di trovare, congiuntamente ai genitori, possibili soluzioni che possano scongiurare disagi organizzativi per l’imminente anno scolastico. Nei prossimi giorni si cercherà di approdare ad una soluzione rispettosa della serenità e continuità ludico-didattica dei piccoli alunni”.

Ora, il consigliere di minoranza Celebrin chiede delucidazioni sullo stato dell’arte dopo “le sollecitazioni avvenute tra il sottoscritto ed alcuni genitori che dovranno affrontare disagi a settembre qualora non fosse trovata idonea soluzione“. Il consigliere si domanda “se l’amministrazione stia già provvedendo a trovare una idonea soluzione per tutti questi bambini” e “in che tempi pensano di poter comunicare la soluzione trovata in modo che possano iniziare l’attività ludico-didattica tutti insieme a settembre“.

Nello spirito di collaborazione che mi ha sempre contraddistinto – scrive Celebrin – spero che la scelta non ricada in un affidamento o gestione esterna tramite eventuale cooperativa, scelta sicuramente più semplice  e meno responsabile; ma che invece ci sia una visione a lungo termine ad esempio chiedere al Demanio dello Stato, proprietario della struttura, l’acquisizione oppure l’utilizzo tramite un pagamento economico annuale da parte del Comune della stessa ed inserirla all’interno di uno dei due istituti presenti sul territorio, anche in previsione dell’aumento degli iscritti e la necessità di reperire aule senza troppo dispendio di risorse economiche comunali per la creazione ex novo di queste“.

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