La Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione per l’aguzzino di Latina che uccise il cane Lucky
A maggio scorso, l’uomo, 69 anni, fu condannato in primo grado, nell’udienza preliminare, a otto anni di carcere, una pena superiore a quella richiesta dalla Procura (che aveva optato per una condanna a 5 anni e 4 mesi): l’uomo era accusato di avere picchiato selvaggiamente un cane, di nome Lucky, dopo averlo maltrattato da tempo. L’animale fu gettato in un cassonetto dei rifiuti nel quartiere Q4 a Latina nel giugno 2017, generando indignazione e proteste tra i cittadini.
Dopo gli arresti operati dai Carabinieri della Forestale pontina, vennero alla luce, a carico del pensionato, una lunga scia di altre contestazioni, gravissime: comportamenti commessi contro i famigliari che si tradussero nei reati di violenza sessuale, atti osceni, aggressioni e maltrattamenti. Famigliari che, per inciso, sono stati trasferiti in una località protetta.
L’uccisione di Lucky, prima bastonato e poi gettato via, fu considerata dagli inquirenti come una ritorsione nei confronti della moglie.
Stamani la Corte d’Appello ha confermato la condanna così come richiesto dal Procuratore Generale. La difesa ha continuato a sostenere la tesi che vede l’uomo afflitto da disturbi di natura psichica.