Per il Tribunale di Latina, sezione civile, l’invalidità al 30% al braccio e alla spalla di una bambina di Fondi, oggi di 8 anni, è da attribuire ad un errore commesso durante le manovre di estrazione del feto condotte dal ginecologo e dall’ostetrica. I due operatori sanitari dovranno pertanto risarcire alla famiglia un danno di circa un milione di euro. Il parto avvenne nel 2012 presso l’ “Ospedale San Giovanni di Dio” di Fondi e la notizia della sentenza è apparsa questa mattina su “Latina Oggi” in un articolo a pag. 34 a firma di Federico Domenichelli.
Il giudizio è di prima istanza, e quindi appellabile, ma quello che si può comprendere della decisione del magistrato Roberta Nocella, nelle cui valutazioni può aver avuto un peso determinante la consulenza tecnica d’ufficio della dottoressa Maria Cristina Setacci, è che i due professionisti avrebbero recato alla bimba gravi lesioni durante la nascita. La vicenda è peraltro oggetto di un procedimento penale che ancora deve andare a sentenza di 1° grado e che vede come unico imputato l’ostetrica.
Purtroppo non è questo il primo episodio di presunta mala sanità nei confronti di neonati che vede coinvolto l’Ospedale fondano. Il 17 dicembre 2014 un’infermiera del reparto di Pediatria avrebbe immerso una neonata subito dopo il parto nell’acqua bollente procurandole ustioni di secondo e terzo grado. La donna sta rispondendo tuttora come imputata di un procedimento in corso per lesioni gravissime. La piccola, che oggi ha cinque anni, riportò l’amputazione di tre dita dei piedi e ha subito nei primi anni di vita una serie di interventi per garantirle la mobilità delle gambe.