Giornata Mondiale delle Tartarughe, specie da salvaguardare: le attività del Parco del Circeo per la tutela e il monitoraggio e la vista del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa
Ieri, come ogni anno, si è celebrato il World Turtle Day, la Giornata Mondiale delle Tartarughe, istituita nel 2000 dall’American Tortoise Rescue (Atr) allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di salvaguardare questi meravigliosi animali, seriamente minacciati dalle attività dell’uomo.
“Quando si parla di tartarughe – spiega l’Ente Parco – si fa riferimento a quelle specie di Rettili, Ordine Cheloni, legati all’acqua, in genere di ambiente marino, ad esempio la tartaruga marina comune (Caretta caretta); mentre per quelle specie terrestri si parla di testuggini (es. la Testuggine comune Testudo hermanni o la Testuggine palustre Emys orbicularis). La tartaruga marina comune Caretta caretta, minacciata oggi da numerosi fattori, è considerata specie prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE”.
“L’Ente Parco Nazionale del Circeo – hanno spiegato il Presidente dell’Ente Parco, Antonio Ricciardi e il Direttore, Paolo Cassola – da diversi anni fa parte della Rete regionale per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione e rilascio a scopi scientifici, denominata “TartaLazio” nata con la finalità di costituire una rete di operatori e strutture qualificate atte a gestire il soccorso e la successiva riabilitazione degli animali (tartarughe) in difficoltà recuperati nell’ambito dell’area costiera laziale. Diversi sono stati gli interventi di recupero effettuati in questi anni, secondo il protocollo d’intervento definito sulla base delle LG del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA, sia di animali vivi spiaggiati e quindi trasportati presso i centri di recupero (in particolare la Stazione A. Dohrn di Napoli), sia di animali rinvenuti morti (consegnati, qualora possibile, all’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana). Interventi svolti in collaborazione con gli altri elementi costituenti i nodi della Rete, tra i quali la Capitaneria di Porto e i colleghi delle altre aree protette regionali coinvolti, sotto il coordinamento della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali della Regione Lazio”.
Per quanto riguarda le testuggini, l’Ente Parco del Circeo ha collaborato per l’attività della Rete Regionale di monitoraggio della Testuggine palustre (Emys orbicularis) coordinato dalla Direzione Regionale Ambiente della Regione Lazio e avente come obiettivo principale quello di monitorare lo stato di conservazione delle popolazioni nel Lazio. Nel 2013 il personale dell’Ente Parco con quello dell’Ufficio studi e ricerche dell’allora UTB di Fogliano hanno collaborato alle sessioni di cattura e censimento degli esemplari di questa specie (inserita negli allegati II e IV della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE) all’interno delle zone umide del Parco.
Il territorio del Parco Nazionale del Circeo viene considerato dagli studiosi quale zona di hotspot per la sopravvivenza della Testuggine terrestre Testudo hermanni, specie di cui si segnala un trend di popolazione negativo e di cui si dovrebbero implementare indagini sul suo andamento demografico nonché interventi di maggiore tutela degli ambienti di macchia mediterranea.
L’Ente Parco ha accolto, nella mattina di ieri, la visita del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, presso il Centro recupero animali feriti gestito dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Fogliano, che, tra l’altro, si occupa anche di tartarughe sequestrate al commercio illegale di queste creature. Un’occasione importante per parlare delle attività di monitoraggio e tutela della biodiversità svolte all’interno del Parco (vedi video di seguito).