Il deputato di Terracina Francesco Zicchieri, durante un intervento alla Camera, tuona contro il Governo Conte e il Ministro Bonafede: avete scarcerato i casalesi messi dentro da Salvini. In conclusione taccia il Governo di comunismo, riprendendo quei colleghi che avevano appellato l’esecutivo come un gruppo di fascisti: “È un onore”
La seduta alla Camera, iniziata stamani dalle 10, era il seguito per la “Conversione in legge del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19“. Uno dei decreti con cui il Governo Conte ha tentato di fronteggiare la grave crisi pandemica, causando inevitabili proteste in un Paese che si presenta, ad ora, strozzato nel suo tessuto produttivo.
Nel corso del suo intervento, il parlamentare leghista Zicchieri, in linea con la narrativa salviniana all’opposizione, si è scagliato contro il Governo concentrando il suo j’accuse contro Giuseppe Conte e il suo esecutivo che costringono “le persone perbene a casa” e il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede responsabile, secondo il terracinese, delle scarcerazioni dei camorristi e che, per tale motivo, dovrebbe dimettersi.
“Provo profonda vergogna – ha detto nel suo accalorato intervento Zicchieri – verso questo Governo e il Presidente Conte che da mesi non fa altro che fare Dpcm (ndr: Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e auto-certificazioni per tenere in casa quegli italiani perbene che lottano, che non decidono di morire, che hanno in anni e anni prodotto Pil per questo Paese: economia, lavori, occupazioni“.
Poi, finita la premessa, per così dire, social, con tutta la raccolta dei “sentito dire”, in un quadro in cui Conte ha deliberatamente attuato i provvedimenti restrittivi contro “le persone perbene“, nella sua escalation Zicchieri interviene riguardo al dibattito delle scarcerazioni (vedi video di seguito) che stanno facendo indignare mezza Italia.
“Ancora ieri, liberiamo, tramite questo Governo, e questo Ministro Bonafede che dovrebbe dimettersi e provare vergogna…abbiamo tolto la libertà e la democrazia agli italiani e abbiamo dato libertà a due noti esponenti del Clan dei Casalesi messi dentro dal precedente Governo e dal Ministro Salvini“.
“Ecco io a questo – ha concluso Zicchieri, alzando il volume dell’invettiva – grido profondamente vergogna verso quegli uomini e quelle donne figli d’Italia che in questi giorni stanno protestando. A loro va il mio grazie e il mio sostegno, non certo a questo Governo. Purtroppo qualche collega vi ha onorato del titolo di fascisti io vi do il giusto titolo – urlando col dito puntato verso i rappresentanti del Governo presenti in Aula – comunisti, comunisti, comunisti!“.
A parte le gaffe sui fascisti (per Zicchieri è un onore esserlo) che in provincia pontina, ultimamente, hanno portato ai casi riguardanti il vice-sindaco di Cisterna Vittorio Sambucci (Fratelli d’Italia) e l’Assessore leghista di Itri Mario Di Mattia, Zicchieri, nel suo sacrosanto ruolo di opposizione, è entrato nel dibattito spinoso delle scarcerazioni.
Argomento delicato che, nel caso di Pasquale “Bin Laden” Zagaria, è stato un mix di inadempienze del Dap e della decisione di un Tribunale di Sorveglianza di Sassari che, incredibilmente, ne ha deciso la scarcerazione in ragione di un eventuale contagio da Covid-19 spedendo il camorrista, fratello di Michele “Capastorta” Zagaria, in provincia di Brescia zona rossissima per quanto riguarda i contagi e i morti.
Al di là delle responsabilità di Bonafede, invischiato nell’imbarazzo dovuto alla diatriba con il magistrato Nino Di Matteo per la nomina come capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e per cui la Lega ha presentato una mozione di sfiducia, ciò che stupisce del dibattito sulle scarcerazioni/liberazioni è che spesso, come per altri ambiti, si guarda solo alla cronaca nazionale e si lascia quella locale nel tanfo del misconosciuto o del deliberatamente ignorato.
È vero che vedere boss mafiosi fuori è una ferita per molti e Zicchieri, sebbene abbia sbagliato indirizzo e abbia debordato nel contegno, fa bene a sottolinearlo. Ma dove era l’onorevole di Terracina, ad esempio, quando solo una settimana fa si è avuta notizia (tramite Latina Tu) della scarcerazione di Angelo Bardellino, definito dalla Direzione Investigativa Antimafia, “esponente di spicco del clan dei Casalesi“?
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Vero che Angelo Bardellino non ha condanne al 416bis, ma la Dia scrive che è ritenuto tale, ossia uno del clan dei Casalesi, e pure esponente di spicco.
Vorrà Francesco Zicchieri, giustamente accaloratosi per la liberazione di esponenti del Clan dei Casalesi, dire qualcosa in Parlamento, con la stessa passione di oggi 7 maggio, sulla scarcerazione di coloro ritenuti “Casalesi della sua provincia” da parte della Dia? O se le notizie non vanno sulla stampa mainstream allora non esistono?