PRIVERNO, IL GIALLO DEL TAMPONE ALLA DOTTORESSA. BILANCIA: “ESITO SEMBREREBBE ARRIVATO DOPO 14 GIORNI”


Anna Maria Bilancia
Anna Maria Bilancia

Il caso di positività della dottoressa romana che lavora a Priverno diventa un giallo: gli esiti del tampone a cui è stata sottoposta, secondo il sindaco Anna Maria Bilancia, sembrerebbero essere arrivati dopo due settimane. Secondo il Comitato Boschetto Gricilli e Macallè la situazione della dottoressa è spia di una precarietà diffusa che non mette al sicuro le professionalità mediche costrette a girare in più città

È dell’altro ieri la notizia del secondo caso di positività riscontrato a Priverno. In realtà la dottoressa del laboratorio di oculistica del centro Asl di Borgo Sant’Antonio, dove si reca ogni martedì, è di Roma tant’è che, come riportava il bollettino della Asl di Latina, nella giornata di ieri, il suo “caso” è trattato a domicilio.

Tuttavia, è il sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia a riportare un particolare che non può lasciare indifferenti.

Relativamente al caso della dottoressa risultata positiva al tampone, che ha prestato servizio presso la struttura ASL di Borgo S. Antonio – ha spiegato ieri dal suo profilo Facebook la prima cittadina – speravo di potervi comunicare la notizia completa degli esiti dei tamponi fatti al personale sanitario entro la serata, ho atteso e chiamato più volte ma purtroppo gli esiti li avremo solo domani mattina.

La dottoressa – ha aggiunto il sindaco – è stata presente presso la struttura nel pomeriggio di martedì 14 aprile, ha ricevuto un solo paziente e non ha avuto contatti significativi con il personale sanitario. Questo è quello che mi è stato detto da alcuni di loro che ho sentito poco fa”.

Credo ieri – ha concluso – la dottoressa che aveva partecipato ad uno screening presso la ASL Roma 4 ha avuto, sembrerebbe dopo 14 giorni, cosa abbastanza strana, l’esito del tampone, risultato appunto positivo. Di conseguenza la ASL ha disposto e praticato il tampone a tutti gli operatori stamattina e chiuso la struttura per sanificazione. Domani mattina appena notificati, li comunicherò a tutti voi“.

In attesa che vengano comunicati i risultati dei tamponi di coloro che sono venuti a contatto con l’oculista romana, la circostanza riportata dal sindaco Bilancia – il risultato di un tampone dopo due settimane che poi si rivela positivo – non può che acuire dubbi sull’effettivo tracciamento dei positivi, ancorché la donna è una positiva asintomatica.
14 giorni sono un tempo enorme per gli esiti di un tampone dal momento che, secondo procedure ormai rodate da mesi di Coronavirus, i risultati sono disponibili nel giro di ore. L’auspicio è che si possa far luce su una vicenda in chiaroscuro anche per un altro aspetto, e per niente irrilevante.

La dottoressa, secondo informazioni qualificate, per lavoro, girava più di un ambulatorio in provincia in modo tale da accumulare ore come capita a molti professionisti nel campo sanitario. Ecco perché l’Asl dovrà ricostruire il cosiddetto link epidemiologico e comprendere tutti i luoghi e le persone entrati a contatto con le dottoressa romana.

A tal proposito il Comitato di Priverno “Boschetto Gricilli e Macallè” fa notare come la situazione della dottoressa ponga ancor più in evidenza la precarietà di una professione, quella medica, che con l’emergenza sanitaria non è di certo scomparsa, anzi se ne acuisce la criticità in ragione di essa: “Per racimolare 36 ore mensili era costretta, la dottoressa, a girovagare in più province, tanto che è stata sottoposta a screening presso un Ospedale di Roma – dichiarano – Una dottoressa specialista costretta dal sistema a girovagare per più province del Lazio per racimolare uno stipendio da portare a casa“.

Questi medici che sono costretti a lavorare per portare avanti la propria famiglia, nessuno li difende? – concludono – Si ponga fine a questo sistema e si permetta di svolgere il proprio lavoro in sicurezza e con la tanta passione che contraddistingue i medici in tranquillità, senza fare loro percorrere 2000 km al mese“.

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