Problemi ai cosiddetti Palazzoni di Latina: nel complesso Ater, in Viale Nervi, il Comune ha disposto l’immediata interdizione di una zona della Scala M dopo un incendio verificatosi il 12 febbraio scorso
La scala è quella più grande, ossia la torre del palazzo Ater, Lotto 46, dove oltre due mesi fa, a causa di un incendio di materiale tessile, dovette intervenire il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina, all’interno di un’ abitazione disabitata e con ingresso murato.
Lì, quel giorno, i Vigili del Fuoco appurarono “la presenza di distacco dell’intonaco del frontalino tra il quarto e quinto piano dell’edificio e il distacco di un elemento della cortina laterizia“. Ecco perché si ritenne opportuno stilare una nota e inviarla al Comune di Latina per “un intervento di manutenzione dei frontalini e la verifica della solidità della cortina di rivestimento delle facciate, al fine di evitare futuri distacchi di materiale“.
L’amministrazione di Piazza del Popolo ravvisa ora “la necessità immediata di una verifica statica dell’intera struttura in viale Pier Luigi Nervi, Lotto 46, Scala M“, con un particolare focus su intonaci e cortina laterizia di rivestimento delle facciate del fabbricato “a causa della loro precaria stabilità che potrebbe coinvolgere anche altre parti strutturali” ed essere “da potenziale pericolo di distacco e caduta, con l’esecuzione di lavori urgenti di ristrutturazione e/o di manutenzione straordinaria non più procrastinabili“.
Ecco, allora, che il 17 aprile scorso il sindaco di Latina Damiano Coletta ha firmato un’ordinanza rivolta all’amministratore di condominio la quale dovrà immediatamente interdire, con strumenti opportuni, “l’intera zona di possibile caduta delle parti di intonaco e cortina laterizia in pericolo di distacco dalla facciata dell’edificio in modo da escludere ogni possibile rischio per la pubblica incolumità“.
Inoltre, con l’ausilio di un tecnico, l’amministratore dovrà verificare la tenuta e stabilità delle facciate del fabbricato ancorché, se il medesimo tecnico dovesse ritenerlo opportuno, “ordinare l’immediato sgombero dell’edificio, vietandone l’accesso e l’uso a qualsiasi persona“.