Conte prolunga fino a Pasqua la quarantena nazionale: ad ora non ci sono le ragioni di sospendere il lockdown visto il trend dei contagi segnalato comunque in ribasso
“Oltre 13mila morti sono una ferita insanabile. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure”. Così il premier Giuseppe Conte. “Non possiamo ancora abbracciare una prospettiva diversa. Per questo motivo ho firmato il Dpcm che proroga il regime delle misure fino al 13 aprile”.
“Ci rendiamo conto che chiediamo un ulteriore sacrificio, ma se noi smettessimo di rispettare le regole e iniziassimo ad allentare le misure gli sforzi fatti sarebbero vani”, ha aggiunto il premier.
“Siamo in stretto contatto con il comitato tecnico scientifico. Si iniziano a vedere effetti positivi ma non siamo ancora in grado di iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa”.
Nessuna previsione su allentamento stretta. “C’è una sparuta minoranza che non rispetta le regole. Dobbiamo rispetto per chi rischia la salute e chi e’ esposto ai focolai di contagio”.
“Dovremmo affrontare giorni di festività con questo regime restrittivo”, ha aggiunto, dopo Pasqua “si valuterà la prospettiva per programmare un eventuale allentamento delle misure. Non posso dire che ci sarà il 14 aprile. Non siamo nelle condizioni”.
Poi ha chiarito sulla circolare del Viminale. “Non abbiamo mai autorizzato il passeggio con i bambini. Abbiamo solo detto che si può consentire l’accompagno di un bambino per un genitore quando va a fare la spesa”.
Infine una chiosa su chi ha superato la malattia, guarendo, o rimanendo asintomatico per tutto il suo corso: “Rimane il regime di indicazioni e di vincoli già predisposto, poi naturalmente è in atto con il comitato tecnico-scientifico la possibilità di valutare, per quelli che hanno superato la malattia, di come recuperarli a pieno all’attività lavorativa, ma per il momento non cambia nulla”.